Le 10 cose belle del 2020 da riportarsi nel 2021
Le ragioni per cui il bicchiere è in realtà mezzo pieno
Siamo giunti all’ultimo giorno di questo 2020 bisesto e funesto. Se ci fermiamo a ripercorrere i 365 giorni che abbiamo appena vissuto, quelli che stiamo per lasciarci alle spalle, vediamo, come in un film, scorrere le immagini di mascherine, inviti al distanziamento, città deserte e silenziose e bandiere tricolore sventolare dai balconi. Scavando tra i nostri ricordi recenti, balzerebbe quindi all’occhio la difficoltà di trovare cose belle, positive, momenti felici. Eppure, con un po’ di pazienza e perseveranza, potremmo provare a vedere il famoso bicchiere mezzo pieno. Difficile sì, ma non impossibile. Basti pensare al risveglio della terra, agli animali che si sono riappropriati degli spazi che a loro spettano per natura. Alla riscoperta della casa, alla cucina tradizionale e sperimentata, ai film, alle dirette streaming che, paradossalmente, hanno colmato il vuoto dettato da una forzata solitudine. Il Covid-19 ha relegato un anno intero in un cassetto: è giunto il momento di chiuderlo del tutto, gettare via la chiave, ma non prima di aver raccolto tutto ciò che di buono è stato per portarlo con noi nell’entrante 2021.
Le 10 cose belle del 2020 da riportarsi nel 2021
Ecco dunque che arriva il 2021; non sappiamo che anno sarà, non sappiamo se avremo voglia di ricordarlo, non sappiamo se potremo tornare ad avere l’ambizione di abbracci senza timori e con tutto l’amore di cui siamo capaci. Quello che sappiamo è che la vita è maestra sempre e quest’anno, quello che stiamo per salutare, ci ha insegnato alcune cose che forse dovremmo tenere a mente e portarci dietro.
- La rinascita della natura: Durante il primo lockdown la terra si è risvegliata. Eravamo stati noi a rubarle l’energia, a deturparne la vitalità, a costringerla a sacrificare la natura per nostri ritmi e i nostri spazi. Quando è toccato a noi, quando siamo stati messi da parte, la terra non ha perso un solo minuto. È tornata a respirare, a riempirsi i polmoni. È tornata con orgoglio a riappropriarsi dei propri spazi: del mare, delle foreste, dei boschi, dell’aria più sana. Ecco, questo dovremmo portarcelo dietro; dovremmo ricordare che senza di lei siamo in pericolo, che abbiamo bisogno che la terra e le sue meraviglie vivano.
- La riscoperta della casa. Ammettiamolo, il Covid-19 ci ha costretti a una pausa forzata dalle nostre vite frenetiche. Siamo rimasti in casa e, in parte, abbiamo riscoperto il bello delle quattro mura. Tendiamo a evitarle, a correre come trottole impazzite da una parte all’altra; forse però dovremmo imparare a rallentare a goderci di più i nostri spazi.
- Lo Streaming. In questi mesi, soprattutto durante il lockdown, non abbiamo potuto andare al cinema, né ai concerti. In nostro soccorso è giunto lo streaming: ore e ore di film, documentari, serie tv, incontri live, concerti e tantissimo altro. Il bello del mondo digitale, della condivisione a distanza; questo dovremo proprio coltivarlo.
- Lontani, ma mai così vicini. È vero, abbiamo dovuto rinunciare agli abbracci, alle cene, alle chiacchierate tra colleghi in ufficio. È stata dura. Ma per certi versi, abbiamo anche scoperto di poterci sentire più vicini; un senso di comunità ci ha accompagnati e continua a farlo. Cantavamo insieme dai balconi, abbiamo unito le forze per far sentire la vicinanza a chi si è trovato a fronteggiare vis a vis il virus. Una pandemia: tutti insieme a combattere la stessa battaglia. Portiamoci dietro la solidarietà e il senso di comunità che abbiamo sviluppato e che forse mancava.
- Kamala Harris, la prima donna Vicepresidente degli Stati Uniti. Sì, va celebrata. Questa è una vittoria che riguarda tutti, un enorme passo in avanti che speriamo sia solo il primo di una lunghissima, eterna serie.
- Belli, così come siamo. Fermarci, metterci in pausa, ci ha anche convinti a guardarci dentro e fuori. Per mesi abbiamo dovuto accettare la nostra figura allo specchio, senza fronzoli. Forse, grazie a questo, potremmo dire di essere diventati più indulgenti con noi stessi.
- Allenamento. Quanti di noi durante il lockdown hanno ripreso o iniziato ad allenarsi? Stando alle statistiche, in moltissimi hanno scelto di allentare la pressione dandosi allo sport, al movimento. Dovremmo continuare a coltivare questo stimolo, mens sana in corpore sano!
- La cucina. Dov’è finito tutto il lievito? La domanda che tutti si sono posti durante i primi periodi di chiusura. Beh, il lievito era nelle nostre cucine; ne abbiamo fatto razzia perché l’idea di avere del tempo da dedicare alla preparazione di pizze, pane e nuove ricette, in fondo, ci ha aiutati a superare l’insicurezza e la paura per il domani.
- La famiglia. Vicini, tra le stesse quattro mura, o a distanza tramite Zoom e videochiamate varie, abbiamo ritrovato la famiglia. Abbiamo sentito più forti i valori, abbiamo riscoperto le radici. Non dovremo più dimenticarcene.
- La solidarietà e la beneficenza. Il cuore, quello degli italiani. Anche chi non dispone di grandi ricchezze ha dato il proprio contributo. Aiutare il prossimo, sentire di essere parte di qualcosa, gettare le fondamenta per il domani degli altri è stata una delle prerogative di questo annus horribilis. Sarebbe bello fosse così anche per il 2021 entrante e per gli anni a seguire. Sarebbe bello se la forza del cuore, il coraggio dimostrato, continuassero a farla da padrone, anche quando torneremo alla normalità.