Un anno, questo 2020 del Covid, che si chiude dolorosamente anche per Papa Francesco. Il pontefice è bloccato da una sciatalgia – la cosiddetta sciatica, un dolore molto fastidioso che si estende alla gamba partendo dalla parte bassa della schiena – e salterà le prossime celebrazioni. In sostanza, non dirà né il Te Deum di oggi 31 dicembre né la messa nel giorno di Capodanno, domani 1 gennaio 2021. Guiderà comunque la recita dell’Angelus (alle 12 del 1 gennaio).

La comunicazione della Santa Sede

“A causa di una dolorosa sciatalgia – riferisce il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni – le celebrazioni di oggi e domani presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana non saranno presiedute dal Santo Padre Francesco”. I Primi Vespri e Te Deum del 31 dicembre saranno presieduti dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio. Mentre la messa del primo gennaio 2021 sarà presieduta dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. Il primo giorno del nuovo anno il Pontefice guiderà comunque la recita dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico.

Le condizioni di salute di Francesco

La sciatalgia in diverse occasioni, in passato, ha suggerito al Papa di rivedere i suoi programmi, ricorda sul Messaggero Franca Giansoldati. Finora, però, era stato sufficiente alleggerire di poco la fittissima agenda di Francesco e, soprattutto, i percorsi a piedi che è solito fare. Per esempio, più volte la sicurezza e il cerimoniale avevano evitato che salisse troppe scale o si muovesse in direzioni e su percorsi che lo avrebbero obbligato a movimenti dolorosi. Da tempo Papa Francesco è in cura per il disturbo della sciatalgia. Si sottopone periodicamente a sedute di riabilitazione tramite fisioterapia. L’età del pontefice è avanzata (ha compiuto 84 anni il 17 dicembre scorso) ma lo spirito resta molto forte. E, come è noto, il Papa ha già messo in programma di visitare l’Iraq il prossimo mese di marzo per quattro giorni (dal 5 all’8). Bergoglio visiterà Bagdad, la piana di Ur, legata alla memoria di Abramo, la città di Erbil, così come Mosul e Qaraqosh nella piana di Ninive. Si tratterà, se nulla cambierà sull’agenda del pontefice di Roma, di un viaggio storico.