Nel 2020 la pillola anticoncezionale ha compiuto 60 anni. O meglio, 60 anni fa è arrivata sugli scaffali delle farmacie americane. In Italia è diventata legale 18 anni dopo, nel 1978. Quello che ha rappresentato non è solo uno dei grandi progressi che ha segnato la Medicina del ‘900, ma anche un enorme passo in avanti e una vera e propria rivoluzione per la società. Oggi è utilizzata da più di 100 milioni di donne nel mondo e da circa il 16% della popolazione femminile fertile in Italia.

La pillola anticoncezionale ha compiuto 60 anni nel 2020 ed è diventata il simbolo dell’autodeterminazione e dell’emancipazione femminile

 

Per la donna la pillola ha avuto un valore rivoluzionario intrinseco: la libertà di poter scegliere se rimanere incinta o meno. Senza dover delegare all’uomo la contraccezione. Per questo ha rappresentato il simbolo dell’autodeterminazione e dell’emancipazione femminile. Le generazioni più giovani non sempre conoscono le lotte dietro alcune conquiste, che permettono loro di poter vivere una sessualità consapevole e sicura, programmando in autonomia le proprie scelte di vita. Soprattutto per chi affronta le prime esperienze sessuali, è fondamentale sensibilizzare sull’argomento con una corretta informazione.

La pillola contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno e di un progestinico. L’assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce l’ipofisi e blocca quindi l’ovulazione. Il contenuto della pillola di oggi è profondamente cambiato grazie alla sintesi di nuovi progestinici, il progressivo ridursi dei dosaggi e soprattutto minori effetti collaterali: sono diminuiti drasticamente la ritenzione idrica e l’accumulo di grasso conseguenti alla sua assunzione. Senza contare i vantaggi che derivano dalla regolarizzazione del ciclo e una riduzione del flusso mestruale.

Nonostante siano trascorsi 60 anni dal suo esordio, alcune informazioni sulla pillola sono ancora sconosciute alle donne: non tutte sanno che riduce l’acne e la peluria indesiderata, e protegge dall’insorgenza di alcuni tumori a utero e ovaio.

 

Dottoressa Daniela Galliano