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Covid, Italia zona arancione per un giorno. Verso il nuovo Dpcm: l’ipotesi della zona bianca dopo il 15 gennaio

Un provvedimento ponte prima di una nuova classificazione delle aree di rischio

L’Italia torna zona arancione per un giorno, oggi 4 gennaio. Una “tregua” dopo i primi giorni del 2021 e in attesa del ripristino della zona rossa per domani 5 gennaio e per l’Epifania. Regole meno rigide, dunque. Per spostarsi come per aperture e orari dei negozi, sebbene resti in vigore il coprifuoco. Con il 6 gennaio scadranno i termini del decreto di Natale e il governo sta predisponendo un nuovo Dpcm. Si pensa a un provvedimento ponte fino al 15 gennaio. Da quella data potrebbe essere introdotta in Italia una nuova area: la zona bianca, con maggiori libertà.

Coprifuoco e limitazioni

Oggi, giorno di zona arancione in tutta Italia, resta in vigore il coprifuoco tra le 22 e le 5. Tuttavia prima della limitazione si potrà circolare all’interno del Comune per tutta la giornata senza autocertificazione. Il decreto Natale attualmente in vigore prevede che ci si possa muovere dai piccoli comuni sotto i 5000 abitanti e nel raggio di 30 chilometri anche se questo significa uscire dalla propria regione.

Restrizioni fra il 7 e il 15 gennaio

La Befana non porterà agli italiani il “dolce” della liberazione da divieti e restrizioni. Il 9 e 10 gennaio tutto il Paese potrebbe tornare in fascia arancione, come nei giorni feriali del periodo natalizio. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il governo sta lavorando al calendario delle nuove chiusure dal 7 al 15 gennaio. Alla mezzanotte dell’Epifania scadrà il decreto Natale e servirà un provvedimento-ponte, un’ordinanza del ministro della Salute. Roberto Speranza lancia l’allarme: “La terza ondata arriverà e bisogna organizzarsi”. La curva epidemiologica in salita e l’Rt che in alcune regioni continua a crescere.

Come funzionerà la zona bianca

Dal 15 gennaio, tuttavia, sarà probabilmente introdotta una “zona bianca”. In sostanza si consentirà ad attività quali palestre, piscine, cinema, musei e teatri di ripartire. I bar e i ristoranti lavorerebbero in zona bianca senza limiti di orario. Naturalmente sempre nel pieno rispetto delle regole base di contenimento. Quindi: mascherina obbligatoria, igiene delle mani, distanziamento e divieto di assembramento. Si tratta al momento solo di un’ipotesi. Che tuttavia adesso prende corpo e consentirebbe una ripartenza sempre più attesa e desiderata dai cittadini. La crisi economica e occupazionale è sempre più drammatica. L’Italia non può più attendere.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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