Oggi sono tante le persone che decidono di vivere con un gatto, scegliendolo come animale domestico. Tuttavia, pare sia abbastanza risaputo che, a differenza dei cani ad esempio, i gatti non si fanno mai addomesticare completamente. Per quanto infatti il felino di casa rispetti gli spazi previsti per lui all’interno dell’abitazione e si comporti in maniera affettuosa con il suo proprietario, risulta piuttosto difficile che si lasci addestrare totalmente. I padroni di gatti sapranno sicuramente quanto il loro animale sia in grado di rispettare le regole e gli altri esseri viventi attorno a lui; ma c’è qualcosa nel suo istinto che lo porterà ad essere sempre indipendente.

Lo studio sui felini

Innanzitutto il gatto, anche se si è sviluppato accanto all’uomo, non ha mai perso per esempio la sua caratteristica primordiale della caccia. Questo e diversi altri aspetti fanno del micio un animale complicato da addomesticare. Secondo uno studio discusso anche sul New York Times da Razir Khan, ricercatore di genomica all’Università della California, Davis, diversi fattori caratterizzano il comportamento istintivo del gatto. Nella ricerca a cui ha preso parte il professore Khan si sono messi a confronto il genoma del gatto domestico e del “cugino” selvatico; in questo modo è stato possibile gettare nuove luci “Sugli ultimi diecimila anni di adattamento dei felini“.

Perché il gatto non si fa addomesticare

Secondo quanto si legge su Repubblica, Razir Khan ha ammesso sul New York Times: “I gatti domestici non sono soltanto gatti selvatici che tollerano gli esseri umani in cambio di pasti regolari“; le due specie feline appaiono infatti di dimensioni diverse. Spiega ancora Razir Khan: “Wesley C. Warren, uno degli autori dello studio, fa notare che i mici domestici hanno eccellenti doti di cacciatori come i loro antenati selvatici. Anche questo avalla il concetto che i gatti sono addomesticati soltanto in parte“. Lo studio ha però evidenziato una serie differenze tra i geni coinvolti nello sviluppo neuronale dei gatti selvatici e quelli dei gatti domestici. “Questo adattamento cerebrale potrebbe spiegare perché i gatti domestici sono più docili spiega Khan. Il ricercatore conclude: “Una volta che hanno iniziato a vivere tra di noi, i felini non hanno più avuto bisogno di pensare a come restare in vita, né hanno più avuto bisogno di grandi mascelle dopo che abbiamo iniziato a nutrirli con gli avanzi delle nostre cucine. Da qui i loro crani più piccoli“.

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