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Covid Italia: 5 regioni in zona arancione dal 10 gennaio, indice Rt sopra l’1 dopo 6 settimane. Allarme a Londra: “Virus fuori controllo”

Da Nord a Sud individuate le aree dove la pandemia corre di più

Passeranno in zona arancione da domenica 10 gennaio le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Il ministro della Salute, Roberto Speranza firmerà in serata di oggi 8 gennaio una nuova ordinanza. La quale sarà in vigore a partire dal 10 gennaio fino a venerdì 15 gennaio. Quel giorno scadrà il decreto legge attualmente vigente. Con il nuovo Dpcm che arriverà dal 16, il governo valuterà eventuali proroghe, fa sapere il ministero della Salute.

In crescita l’indice dei contagi

Nel periodo 15-28 dicembre 2020, l’indice di trasmissibilità del virus, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici, è stato pari a 1,03. Un valore in aumento da quattro settimane. E che per la prima volta, dopo sei settimane, si colloca sopra 1. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità (Iss). L’epidemia si trova “in una fase delicata che sembra preludere a un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane”, precisano gli esperti nella bozza. L’Italia rischia di andare verso uno scenario peggiore di quello attuale “qualora non venissero definite e implementate misure di mitigazione più stringenti”.

Posti letto e soglia critica negli ospedali

Sono 12 le regioni e province autonome a rischio alto questa settimana; 8 sono invece a rischio moderato e solo una regione, la Toscana, è a rischio basso. Lo evidenzia ancora il lavoro congiunto di Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute. Sono 13 le regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica del 30% dei posti pieni. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello medio nazionale torna dunque a essere sopra la soglia critica. Si osserva – spiegano ancora gli esperti – dopo alcune settimane di diminuzione, nuovamente un aumento dell’incidenza del virus a livello nazionale negli ultimi 14 giorni. E anche il persistente valore elevato di questo indicatore nella Regione Veneto (927,36 positivi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni).

Emergenza sanitaria nel Regno Unito

Mentre l’Italia fa i conti con nuove misure restrittive che stanno per arrivare, sia pure scaglionate per fasce di rischio da una regione a un’altra, il resto d’Europa non sta meglio. La pandemia infuria in Germania, dove il lockdown durerà fino a tutto il mese di gennaio. E non va meglio oltremanica. In Inghilterra in particolare. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha proclamato un’allerta ospedaliera nella capitale britannica. Il motivo? Dilagano i ricoveri legati alla diffusione di una variante più aggressiva e contagiosa del Covid. Khan ha evocato una situazione da “incidente grave”. E ha avvertito che “la diffusione del virus” appare al momento “fuori controllo” nell’area metropolitana della capitale del Regno.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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