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In libreria: “Basta un caffè per essere felici”, di Toshikazu Kawaguchi

Dopo "Finché il caffè è caldo" lo scrittore nipponico torna a stupire il pubblico

L’aroma dolce del caffè. Decantato da un giapponese, capace di ricamare storie intense e profumate da leggere e, possibilmente, gustare. È così che Toshikazu Kawaguchi, 50 anni, regista e sceneggiatore di Osaka, la città delle “ragazze” che cantava Eugenio Finardi, torna sui suoi passi. E propone ai lettori italiani, dal 14 gennaio nelle librerie, una sorta di secondo appuntamento dopo il successo clamoroso del suo romanzo d’esordio: Finché il caffè è caldo.

Quel libro stravinse il Suginami Drama Festival, una kermesse molto amata nella capitale nipponica e che prende il nome da uno dei 23 quartieri speciali di Tokyo. Vere e proprie città da mezzo milione di abitanti. Ora Kawaguchi rieccolo, con Basta un caffè per essere felici (Garzanti, p.176, 16 euro). Un libro che è un balsamo. Per le nostre ferite quotidiane. Un invito alla leggerezza, per quanto questa sia possibile nelle vita di una persona. Il caffè, infatti, aleggia nell’aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene.

Libro Caffè Toshikazu Kawaguchi

 

Esperienza indimenticabile ritrovata in un caffè

La storia si dipana, così, in luogo speciale: un piccolo paese del Giappone, dove si può essere protagonisti di un’esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l’esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità.

Perdonare e perdonarsi perché la felicità è a un passo da ciascuno di noi

Oppure Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l’unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio. Toshikazu Kawaguchi è diventato un fenomeno internazionale con il suo romanzo d’esordio, Finché il caffè è caldo, che ha venduto oltre un milione di copie in Giappone e in Italia è tuttora in classifica dopo mesi dall’uscita. Ora torna con la sua caffetteria speciale e ci consegna una storia emozionante sulla meraviglia che si nasconde negli imprevisti della vita e nei regali del destino.

Basta un caffè per essere felici libro Kawaguchi

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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