Nuova escalation politica e mediatica negli Stati Uniti dopo i tragici fatti di Capitol Hill. Il presidente Donald Trump è stato sospeso “in maniera permanente” da Twitter. L’annuncio lo ha dato la stessa azienda. Furiosa la reazione del tycoon: “Vogliono zittirmi ma non mi fermerò, stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma”. L’Italia intanto fa i conti col crescere dai contagi da coronavirus. Il governo corre ai ripari. Dal 16 gennaio un nuovo Dpcm introdurrà misure più restrittive.

Twitter: “Basta violenza”

“Dopo una attenta revisione dei tweet recenti e il contesto intorno a essi, abbiamo sospeso in maniera permanente l’account per il rischio di ulteriori incitamenti alla violenza”. Così comunica Twitter, il social media di Jack Dorsey molto amato e usato da Trump, in relazione al presidente uscente degli Usa. Rimossi anche i tweet che il presidente scrive dall’account ufficiale della presidenza Usa @Potus perché “violano le regole”. Trump era stato già bloccato, per 12 ore, per aver incitato i suoi sostenitori a marciare sul Campidoglio, il 6 gennaio, per cercare di impedire la presa d’atto del Congresso della vittoria del presidente eletto Joe Biden.

Il timore di nuovi scontri

“Da anni abbiamo chiarito che questi account non sono completamente al di sopra delle nostre regole – si legge nella nota di Twitter -. E non possono utilizzare Twitter per incitare alla violenza”. Nelle motivazioni, Twitter scrive, inoltre, che “piani di future proteste violente hanno già iniziato a proliferare” sulla piattaforma. “Compresa una seconda manifestazione” a Capitol Hill, il prossimo 17 gennaio. A tre giorni dal giuramento di Joe Biden come 46º presidente degli Stati Uniti. Alla cerimonia di insediamento Trump ha già detto che non sarà presente.

La famiglia Trump al contrattacco

Ma Donald Trump contrattacca e rilancia, secondo una dichiarazione ufficiale riportata dal New York Times: “Non ci metteranno a tacere. Stiamo trattando con vari altri siti e a breve avremo un grande annuncio, nel frattempo stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma”. Il messaggio ai sostenitori è chiaro. È in fondo quello che in questi giorni il tycoon ha già più volte ribadito: non ci fermeremo, “la nostra lotta è solo all’inizio”. La decisione di Twitter ha fatto infuriare Trump Jr: “La libertà di parola è morta con la tecnologia”. “L’ayatollah e numerosi altri regimi dittatoriali possono avere account Twitter senza problemi nonostante la minaccia di genocidio a interi Paesi e l’uccisione di omosessuali – aggiunge -. Ma il presidente degli Stati Uniti dovrebbe essere sospeso in modo permanente. Mao sarebbe orgoglioso”. Jason Miller, consigliere del presidente degli Stati Uniti, parla di “decisione disgustosa”.

Italia al bivio, la pandemia corre

Nelle ore in cui l’America si dibatte tra le paure che l’insediamento di Joe Biden divenga una nuova occasione di violenti scontri, l’Italia fa i conti con la sempre più pressante emergenza Covid. Cinque regioni – Lombardia. Emilia Romagna, Veneto, Calabria e Sicilia – andranno dalla prossima settimana in fascia arancione, mentre tutte le altre saranno “gialle”. Ma già da sabato 16 gennaio entrerà in vigore un nuovo Dpcm. Secondo un’anticipazione del Corriere della Sera, ci sarà la conferma di tutti i divieti. E la massima allerta se la curva epidemiologica dei nuovi casi di coronavirus dovesse confermarsi in ascesa.

Tre colori e misure diverse

Dal 16 gennaio nelle regioni arancioni dovrebbe essere prevista la deroga che consente a chi abita nei comuni con un massimo di 5.000 abitanti di spostarsi, ma solo in un raggio di 30 chilometri e senza andare nei capoluoghi di provincia. In quelle rosse – potrebbe scattare anche questo colore – si pensa invece di consentire le visite a parenti e amici a due adulti con minori di 14 anni e persone disabili. Chiusura dei ristoranti e bar alle 18, anche nelle regioni gialle consentendo dopo questo orario soltanto l’asporto. Nei prossimi giorni arriveranno le nuove linee guida per piscine e palestre. Il confronto tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il Cts mira a consentire l’apertura almeno per le lezioni individuali, riporta il Corriere.