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Crisi di Governo, Conte da Mattarella: “Pronto a un patto di legislatura”. Ma Renzi ha deciso: si dimettono le ministre e Scalfarotto

Malgrado gli appelli il leader di Italia Viva rompe il vincolo dell'esecutivo

Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto si dimettono dal Governo Conte. Lo ha annunciato Matteo Renzi in conferenza stampa nel pomeriggio del 13 gennaio. Italia Viva, dunque, esce dal governo. “Ci vuole coraggio a dimettersi – ha dichiarato Renzi -. Ma bisogna parlare il linguaggio della verità. Viviamo la crisi pandemica e davanti a questa crisi il senso di responsabilità consiste nel cercare di risolvere i problemi e non nel nasconderli.” L’esecutivo Conte II perde così la ministra per le Politiche agricole (Bellanova), la ministra della Famiglia (Bonetti) e il sottosegretario agli Esteri (Scalfarotto).

“La crisi non l’abbiamo aperta noi”

“La nostra responsabilità è di dare risposte”, ha detto ancora Matteo Renzi. “La crisi politica non l’ha aperta Italia Viva, è aperta da mesi. Noi abbiamo detto ‘risolviamo i problemi’. Farlo con un post è populismo”. “Noi pensiamo che si debbano affrontare i punti cardine: abbiamo fatto nascere questo governo contro Salvini per non dargli i pieni poteri. Non consentiremo a nessuno adesso di avere questi poteri”. “Chiediamo di rispettare le forme democratiche – ha aggiunto Renzi -. Il Recovery plan: abbiamo fatto una battaglia sui fondi europei. Ci hanno detto ‘pierini’ ma poi ci hanno dato ragione.” Rimane per Renzi “un grande problema”. “Serve il Mes. Più fondi per la sanità. Irresponsabile chi porta le proprie ideologie a scontrarsi contro la realtà. La democrazia non è un reality show.”

Il premier dal Capo dello Stato

Il premier Giuseppe Conte era salito nel pomeriggio al Quirinale a colloquio col Capo dello Stato. Il presidente Mattarella aveva sottolineato la “necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza” a fronte dell’allarmante situazione causata dalla pandemia. Un “incontro interlocutorio” era apparso a varie fonti, quello fra il premier e la massima autorità istituzionale del nostro Paese. “Una crisi? Spero di no” aveva dichiarato Giuseppe Conte rispondendo ai giornalisti al suo rientro a Palazzo Chigi dopo essere stato al Quirinale da Mattarella. “Ho sempre detto che governo può andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza – aveva quindi aggiunto -. Credo che una crisi non sarebbe compresa dal Paese in un momento in cui ci sono tante sfide”.

Il dialogo scomparso fra Conte e Italia Viva

“Mi auguro che non si arrivi alle dimissioni delle ministre di Iv anche perché sto lavorando per un patto di fine legislatura” era stato l’auspicio del premier. Una speranza caduta bruscamente quando Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni di Elena Bonetti e Teresa Bellanova. “Ci sono delle discussioni su alcuni temi, Italia Viva evidentemente le ha già annunciate. Ma come avete visto sul Recovery Plan se ci si siede intorno a un tavolo si migliorano le cose“, aveva sottolineato Conte. “Io fino all’ultima ora lavorerò per rafforzare la coalizione. L’interesse dei cittadini viene prima di tutto“. Potrebbero entrare i cosiddetti “responsabili” nel governo, ovvero la pattuglia di parlamentari esterni alle forze di maggioranza pronti però a sostenere l’esecutivo? “Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l’azione del governo”, era stata la risposta Conte.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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