Arriva in tv Made in Italy la fiction sui grandi stilisti italiani: Armani, Valentino, Versace, Curiel, Ferrè [ESCLUSIVA]
La nascita della moda italiana nella Milano degli anni Settanta, con Greta Ferro, Raoul Bova e Margherita Buy
Il fascino della moda italiana negli anni Settanta, quel sogno italiano che diventerà ben presto invidiato in tutto il mondo. Prende il via da questa sera, mercoledì 13 gennaio 2021, in prima serata su Canale 5, “Made in Italy”. La prima serie tv che racconta la nascita della moda italiana con protagoniste Greta Ferro e Margherita Buy. La serie è ideata da Camilla Nesbitt, scritta da Laura e Luisa Cotta Ramosino, Paolo Marchesini e Mauro Spinelli, coprodotta da Taodue Film e The Family per Mediaset. Il progetto è già stato venduto in più di venti paesi: Stati Uniti, Canada, Russia, Sud America, Spagna, Portogallo e Cina.
Made in Italy, i grandi nomi della moda italiana in tv: Valentino, Armani, Ferrè, Krizia, Versace, Fiorucci, Curiel
Diretta da Luca Lucini e Ago Panini, oltre alla giovane Greta Ferro, affermata modella al suo debutto con un ruolo da protagonista e Margherita Buy, tra gli interpreti della serie c’è anche la bellissima Fiammetta Cicogna. Figurano anche: Maurizio Lastrico, Valentina Carnelutti, Sergio Albelli, Giuseppe Cederna, Saul Nanni, Ninni Bruschetta, Anna Ferruzzo, Andrea Bosca, Erica Del Bianco, Giulia Manzini. Il cast è arricchito dalla partecipazione straordinaria di Raoul Bova nel ruolo di Giorgio Armani. Claudia Pandolfi veste i panni di Rosita Missoni, Stefania Rocca è Krizia e Marco Bocci un famoso fotografo di moda. E ancora Eva Riccobono interpreta, così come nella vita, una top model, Enrico Lo Verso è Ottavio Missoni. Nicoletta Romanoff è l’intellettuale della moda italiana, Raffaella Curiel. Gaetano Bruno è lo stilista Walter Albini e Bebo Storti invece Beppe Modenese, compianto Presidente Onorario della Camera della Moda Italiana.
La protagonista Irene porta il nome della sublime giornalista di moda Irene Brin
Colei che aveva coniato il termine Capuccina per definire le donne non super belle, ma con carattere, che vestivano Roberto Capucci, grande assente però nella storia. Irene è anche il nome della prima storica assistente di Giorgio Armani. La protagonista della serie, grazie alla guida burbera ma fondamentale della sua mentore Rita Pasini, ispirata a sua volta alla famosa giornalista di moda Anna Piaggi, entra nel mondo dei grandi stilisti. La giovane li conquista con la sua curiosità e il suo entusiasmo. Irene è un’outsider, il suo è un viaggio di crescita professionale, ma anche alla scoperta di se stessa. La ragazza vuole dimostrare ciò che vale, al di là delle aspirazioni e delle aspettative della sua famiglia. Desidera diventare con tutte le sue forze una giornalista e si mette in gioco attraverso successi e delusioni. Irene incontra gli stilisti dell’epoca, che proprio in quegli anni muovono i primi passi, dando il via alla straordinaria avventura del Made in Italy.
Da quel momento la nostra moda comincia ad affermarsi nel mondo, sfidando il predominio dell’Haute Couture francese fino ad allora considerata inattaccabile
Questo fervore avviene grazie alla creatività e all’abilità imprenditoriale di un gruppo irripetibile di talenti visionari. Tutto ciò accade in un decennio, negli anni Settanta, un periodo ricco di energie e di conflitti. Sono gli anni del divorzio, dell’emancipazione della donna, ma anche del terrorismo e degli scontri di piazza. Anni di trasformazione e di fermenti creativi, che rivivremo attraverso gli snodi della vita privata e professionale di Irene.
Made in Italy racconta la nascita della grande moda italiana nella Milano degli anni Settanta, raccontata attraverso la storia di Irene
Gli Anni Settanta sono teatro di conflitti e di cambiamenti, di impegno politico e creatività. A Milano tanta dell’energia di quegli anni si concentra in un gruppo di stilisti che cambieranno la storia della moda a livello internazionale. Armani, Valentino, Krizia, Versace, Missoni, Albini, Fiorucci, Ferrè, Curiel e tanti altri. Grandi creativi celebrati in tutto il mondo e divenuti il simbolo del Made in Italy. Ognuno a suo modo ha segnato quell’epoca. Ognuno è parte di un grande affresco al di là delle singole biografie. Proprio Raffaella Curiel, ricordando quel periodo d’oro della moda italiana a Velvet Mag in esclusiva aveva dichiarato pochi giorni fa: “All’epoca abbiamo creato il vero Made in Italy, insieme a Versace, Armani, Krizia, Missoni. Ci volevamo tutti bene. Non c’era quell’invidia di oggi. Allora si faceva un lavoro molto più tranquillo, non c’era questa ansia del commercio. Io sono un po’ della vecchia guardia, come Armani, Missoni, persone belle, umili.”
Made in Italy mira proprio a raccontare la Milano della moda degli anni Settanta, attraverso lo sguardo di una giovane redattrice
Irene, un po’ per passione e un po’ per caso, dalla periferia di Milano, da una famiglia modesta di emigranti dal Sud, entra in una prestigiosa rivista di moda chiamata “Appeal”. Il suo talento e la sua determinazione porteranno ben presto questa outsider a una grande carriera nel giornale. La giovane avrà un percorso non sempre agevole, ricco di colpi di scena sia nella vita professionale che in quella personale.
Il racconto della moda italiana è lo sfondo, originale e ricco di fascino, di una commedia romantica, incentrata su una protagonista capace di sognare e di farci sognare
Irene è una cenerentola moderna che si realizzerà nel lavoro, non rinunciando mai a difendere le proprie idee con caparbietà e nello stesso tempo mantenendo intatto uno sguardo limpido ed aperto verso la rivoluzione che sta cambiando, non solo la moda, ma anche il costume e la società. La serie sarà infatti incentrata nella realtà di un periodo segnato da tante novità e contraddizioni: la liberazione sessuale e i nuovi fermenti dell’orgoglio omosessuale, ma anche la violenza del terrorismo e la diffusione della droga. Ma al centro di Made in Italy sarà comunque la moda italiana degli anni Settanta, quella in cui si passa dall’Haute Couture al Prêt-à-Porter.
Made in Italy racconta gli anni in cui Armani fonda il suo impero proponendo l’immagine di una donna potente e padrona di sé stessa
Ma anche di Versace che scandalizza con le sue donne super sensuali e di manager visionario come Beppe Modenese, che intuisce che, per sfidare il predominio francese, i litigiosi italiani devono fare gruppo. Attraverso lo sguardo curioso della nostra Irene e del suo mentore, la caporedattrice visionaria e appassionata Rita Pasini, potremo ascoltare gli stilisti che si raccontano. Inoltre vedremo con i loro occhi le radici delle loro creazioni, sentiremo le fonti della loro ispirazione e toccheremo la concretezza del fare la moda attraverso uno stile visivo unico. Per la prima volta in Italia, sono stati utilizzati i costumi originali dell’epoca grazie alle grandi firme della moda che hanno aperto i loro archivi offrendo per le riprese preziosi abiti e accessori. Made in Italy, oltre a Milano che rappresenta il set principale, è stata girata anche a New York e in Marocco.