THE MONK: LA SCULTURA DI DAMIEN HIRST SUL LAGO DI ST. MORITZ

The Monk è la scultura di 3,6 metri d’altezza di Damien Hirst (1965, Bristol) che è stata posata sul lago ghiacciato di St. Moritz per mezzo di un elicottero per carichi speciali. Un’operazione simile non era mai stata effettuata prima. L’opera rappresenta una figura seduta a gambe incrociate che si copre il volto con le mani, interamente ricoperta da coralli, conchiglie e alghe. In generale, Hirst è famoso in tutto il mondo per la sua genialità e follia che spesso lo ha portato a creare opere estremamente provocatorie.

LA MOSTRA A PALAZZO GRASSI DEL 2017

L’opera è uno dei quei “tesori” che hanno costituito la mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable, ospitata nel 2017 a Venezia: a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana. In laguna era stata presentata una serie di opere come parte di ritrovamenti archeologici di diverso genere, provenienti dal relitto Unbelievable, una nave appartenuta a un collezionista vissuto tra il I e il II secolo dopo Cristo. Questa la storia raccontata all’inizio del percorso espositivo, salvo poi scoprire al termine che era tutta finzione. Anzi, tutto il progetto è stato costruito attorno al concetto di finzione del progetto stesso. Quindi, di fatto la nave – così come il collezionista e le opere sott’acqua – non è mai realmente esistita.

IL PROGETTO PER ST. MORITZ

La scultura vuole essere una sorta di anticipazione di quella che sarà la mostra Mental Escapology, dedicata sempre ad Hirst, che aprirà a fine gennaio 2021 a St. Moritz. Nello specifico, saranno coinvolte più sedi, tra le quali il Forum Paracelsus e la chiesa protestante situata nel centro della cittadina alpina. Un’iniziativa assai importante, anche in considerazione del fatto che sarà la prima mostra pubblica dell’artista britannico in Svizzera. L’esposizione presenterà un’ampia selezione di opere di Hirst tratte dalle serie più famose: Treasures, Natural History, Spot Paintings, Butterfly Color Paintings e Mental Escapology (da cui prende il nome la mostra). Infine, l’intenzione dell’iniziativa sarà di creare un ponte tra natura, arte artificiale, contemporaneo e storico.

La mostra è stata curata da Jason Beard e prodotta da Oscar Humphries e Marco Voena della Galleria Robilant +Voena.