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Vaccino Covid, crescono i ritardi di Pfizer. Allarme Aifa: “Molto preoccupante”, Arcuri convoca le regioni: cosa rischia l’Italia

Settimana sempre più difficile per la consegna delle dosi in tutto il Paese

“Siamo molto preoccupati”. Non usa mezzi termini Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), per descrivere la situazione di carenza di vaccini in cui, in queste ore, l’Italia si sta trovando. “Il ritardo di Pfizer è stato comunicato all’ultimo minuto – spiega Magrini a Radio Capital -. Se si tratta di un ritardo di una sola settimana le conseguenze potrebbero non essere così gravi. Lo possiamo definire un piccolo rallentamento.”

Marzo, termine per le dosi alle fasce deboli

“L’obiettivo è riuscire a marzo a vaccinare tutti gli ultra-ottantenni e i sanitari. Sono sicuro che ci riusciremo”. “A fine gennaio l’approvazione di Astrazeneca? Se le verifiche di sicurezza confermeranno i dati diffusi si valuterà se sovrapporlo ai vaccini già confermati – ha precisato Magrini -. E a quale fasce d’età somministrarlo. Sono prudente, non mi baso solo su promesse”.

Arcuri: “Un nuovo incredibile ritardo”

Ancora un drastico cambio di programma, dunque, deciso unilateralmente da Pfizer-BioNTech nella consegna dei vaccini destinati all’Italia. Secondo fonti citate dall’Ansa, vicine al Commissario Domenico Arcuri, la casa farmaceutica statunitense ha consegnato nel nostro Paese, oggi 19 gennaio, solo circa 50mila dosi delle 397mila previste per questa settimana. E ciò dopo il taglio di 165mila dosi deciso venerdì scorso 15 gennaio. Un “ulteriore incredibile ritardo”. Così il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha stigmatizzato la decisione di Pfizer di ritardare la consegna delle dosi di vaccino all’Italia.

“Chi ha più dosi le ceda agli altri”

Per far fronte alla nuova situazione è in programma una riunione con le regioni, che hanno già scritto al commissario Arcuri chiedendo un intervento. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di mettere a punto una sorta di “meccanismo di solidarietà“. In base al quale chi ha più dosi nei magazzini le cederebbe alle regioni che ne hanno meno e che devono fare i richiami a seguito della prima somministrazione del prodotto.

I dati della pandemia fino a oggi

Si registrano 8.824 i test (molecolari e antigenici) positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 377. In totale i casi da inizio epidemia sono 2.390.101, le vittime 82.554. Gli attualmente positivi sono 547.058, i guariti e i dimessi 1.760.489, in isolamento domiciliare ci sono 521.630 persone. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono 142. Complessivamente i ricoverati in rianimazione sono 2.544. I pazienti in area medica – reparti ordinari – sono in aumento di 127 unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.884.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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