Conte al Quirinale per le dimissioni, ora tocca a Mattarella. Gli scenari per uscire dalla crisi di governo
Il premier dal capo dello Stato che dovrà sciogliere i nodi istituzionali
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è al Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del capo dello Stato, stamani 26 gennaio. È arrivato alle 12. Di prima mattina il premier aveva comunicato ai ministri riuniti in Cdm la decisione di recarsi al Colle. Dopo il colloquio con Sergio Mattarella, il premier dimissionario dovrebbe incontrare i presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico.
Ore 12:52 – Il premier si è formalmente dimesso da presidente del Consiglio dei ministri.
Ore 12:30 – È terminato il colloquio fra il premier dimissionario Giuseppe Conte e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ora Conte incontrerà la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, e il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico.
Il ruolo del presidente della Repubblica
Si attende che, nella giornata di domani 27 gennaio, il capo dello Stato apra le consultazioni con le formazioni politiche presenti in Parlamento. Gli scenari per uscire dalla crisi appaiono molteplici e complessi. In teoria è possibile un reincarico a Conte. Ma non è escluso che Sergio Mattarella chiami in causa un nuovo possibile premier, sulle base delle indicazioni dei partiti. Governo Conte Ter sulla base di una maggioranza “riformista”, dunque, o ampio esecutivo di unità nazionale come chiede Silvio Berlusconi? Le ipotesi sono tutte sul tavolo del presidente della Repubblica.
Termina il Cdm, i saluti dei ministri
Un Cdm che si è chiuso con applausi dei ministri a Conte, l’ultimo di stamani. “Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”, avrebbe detto il presidente del Consiglio uscente. I capi delegazione del M5s, Alfonso Bonafede, del Pd, Dario Franceschini, e di Leu, Roberto Speranza, avrebbero ribadito il loro sostegno a Giuseppe Conte. Il premier spera infatti in un reincarico da parte del presidente della Repubblica.
Appello alle forze riformiste
Si è affrontata la pandemia in una delle fasi più difficili della storia repubblicana “al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi”, avrebbe detto, stando all’Ansa, Dario Franceschini. “Grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche”, avrebbe sottolineato. “Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”.
Il messaggio della Cei
Un messaggio arriva anche dal capo dei vescovi italiani, il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti. La Chiesa “non è di questa o di quell’altra parte – ha detto il cardinale -. Quello che ci sta a cuore è il bene di ogni persona e di ognuno insieme agli altri, quello di cui c’importa è la vita delle persone, quello che sosteniamo è il nostro Paese“. “Guardiamo con attenzione e preoccupazione alla verifica politica in corso in uno scenario già reso precario dalla situazione che stiamo vivendo. Auspichiamo che la classe politica collabori al servizio dei cittadini, uomini e donne, che ogni giorno in tutta Italia lavorano in operoso silenzio e che si giunga a una soluzione che tenga conto delle tante criticità”.