Da domenica prossima 31 gennaio diverse regioni italiane potrebbero cambiare colore in base al rischio Covid. Dalla Liguria al Veneto fino alla Sicilia. Per avere il quadro definitivo bisognerà attendere il monitoraggio di venerdì 29 gennaio ma i numeri analizzati dalla cabina di regia la settimana scorsa, se confermati, porterebbero non pochi territori in una fascia con minori restrizioni. Fra queste, ad esempio, il Veneto e la Liguria. Ma anche la Basilicata, che potrebbe diventare zona bianca. Sul fronte della crisi di governo secondo giorno di consultazioni al Quirinale. Dopo le alte cariche istituzionali, oggi 28 gennaio Mattarella incontrerà la delegazione del Pd e di Italia Viva.
Le regole per entrare in fascia bassa
Per passare alla fascia di rischio più bassa devono trascorrere 14 giorni a partire da quello in cui si registrano dati che consentono la collocazione nella fascia più bassa. In sostanza, bisogna avere dati da fascia gialla o arancione per 14 giorni consecutivi prima di potervi accedere ufficialmente. Quali Regioni, dunque, potranno cambiare colore? Tutte quelle che da venerdì 15 gennaio hanno fatto registrare dati da fascia gialla, se sono arancioni, o da arancione se rosse.
La mappa regione per regione
Non dovrebbe cambiare colore la Sardegna, nonostante la Regione abbia annunciato un ricorso al Tar: l’ordinanza di Speranza è del 22 gennaio. Non dovrebbe cambiare colore neanche la Lombardia, che dal 23 è in fascia arancione per via di un errore sull’indice Rt del contagio che l’ha tenuta per una settimana in rosso. Tra le 5 Regioni e province autonome che adesso sono gialle – Basilicata, Campania, Molise, Toscana e provincia di Trento -, rischiano in particolare Molise e Trento. Delle 14 che invece sono già arancioni, la Liguria potrebbe diventare gialla (indice Rt a 0,94 e rischio basso), così come il Veneto, che ha oggi un Rt pari a 0,62, ha dichiarato il governatore Luca Zaia. Dovrebbero invece rimanere in arancione Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Quanto alle due in rosso, Bolzano e la Sicilia, solo quest’ultima potrebbe passare alla zona con meno restrizioni.
Governo, situazione molto complicata
Al Quirinale il presidente della Repubblica vuole accelerare i tempi. La crisi di governo va risolta al più presto. C’è da affrontare la durezza della pandemia che non accenna a stemperarsi. La situazione politica, tuttavia, non sembra avviata ad alcuna schiarita. Restano le distanze tra i partiti soprattutto sul nome del prossimo presidente del Consiglio. Resta il gelo tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi: nessun contatto. Tutto appare molto complicato. E in Parlamento si avvertono accenti ancor più preoccupati. Perché l’operazione dei cosiddetti “responsabili” finora sembra fallita. L’obiettivo era quello di procurare numeri in più al Senato per allargare la maggioranza giallo-rossa M5S-Pd. I gruppi di Italia viva sembrano restare ancora essenziali per formare un governo. Ma Renzi e i suoi continuano a usare parole assai dure. In questo modo sembra rinserrarsi nelle proprie posizioni anche chi sostiene che sostituire il premier uscente sia “il vero obiettivo di Renzi”