“Abbiamo sentito un boato, poi una scossa forte“. Così affermano alcuni testimoni sui social media. Sì, perché nella tarda serata del 27 gennaio si è verificato un terremoto in mare nelle Marche. Ma sulla terraferma lo hanno percepito nettamente. Un sisma di magnitudo 3.5, a una profondità di 9 chilometri, con epicentro a pochi chilometri dalla costa. La scossa è stata avvertita nei comuni nel raggio di 20 chilometri dall’epicentro. Non si registrano gravi danni ma la paura c’è stata. A Civitanova Marche, Porto Sant’Elpido, ma anche ad Ancona, Teramo, Fano, Montesilvano.
Emilia Romagna
Sappiamo bene che l’Italia è una terra sismica, quasi completamente, soprattutto lungo la dorsale appenninica da nord a sud. Forse però non ci pensiamo abbastanza. Di fatto ogni giorno e ogni notte possono verificarsi, e spesso si verificano, minime scosse. Ma se si va a ritroso, anche solo nelle ultime settimane, si trovano tracce abbastanza frequenti di terremoti rilevanti. Magari, per fortuna, non sempre molto violenti. Di certo però sempre inquietanti. Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 si era ad esempio verificata in Emilia al mattino di domenica 13 dicembre. L’epicentro, secondo la localizzazione della sala sismica Ingv-Roma, era stato fra il Reggiano e il Modenese, a tre chilometri dal comune di Castellarano (Reggio Emilia). Il sisma era avvenuto a una profondità di 29 chilometri.
Toscana
Appena una settimana prima, il 7 dicembre, altro terremoto, questa volta in Toscana. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia aveva registrato una scossa di magnitudo 3.2 nel nord ovest della regione, tra le vallate della Lunigiana e della Garfagnana. Il sisma, a una profondità di 6 chilometri, si era manifestato pochi minuti prima delle 6 del mattino. I comuni più vicini all’epicentro erano stati Casola in Lunigiana (Massa), Minucciano (Lucca) e Piazza al Serchio (Lucca).
Campania
Lo scorso mese di dicembre 2020 era cominciato in modo molto pesante, dal punto di vista sismologico. Questi ultimi terremoti seguivano infatti le scosse che avevano scatenato momenti di paura sul mare: a Pozzuoli e a Napoli. Una scossa era stata rilevata alle 20.23 del 2 dicembre a cinque chilometri dalla cittadina campana, nel cuore della zona flegrea, a soli due chilometri di profondità. Per questo motivo, come tutti i fenomeni legati al bradisismo, la scossa, di lieve entità (magnitudo 1,8), era stata avvertita con forza dalla popolazione di Pozzuoli. Ma non solo. Anche dagli abitanti dei comuni vicini e dei quartieri della zona ovest di Napoli.