Cambiano da oggi 1 febbraio i colori dell’Italia del Covid. In zona arancione restano Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia di Bolzano. Ma tutte le altre regioni, 16, si colorano di giallo. Resta invariato il divieto di spostamento tra le regioni contenuto nell’ultimo Dpcm. Varrà fino al 15 febbraio. Nello stesso tempo ritornano sui banchi di scuola 8 milioni di studenti. E comincia il tavolo di programma convocato dal presidente “esploratore”, Roberto Fico, per facilitare la ricomposizione della crisi di governo tra le forze dell’attuale maggioranza.
Zona gialla: bar, ristoranti e musei
Nelle regioni gialle sarà consentito muoversi liberamente tra i comuni. Resta però vietato, fino al 15 febbraio e per tutti, spostarsi da una regione all’altra. Resta anche il coprifuoco dalle 22 alle 5 che si può infrangere per “comprovate esigenze”, motivi di lavoro, salute ed emergenze. L’autocertificazione è necessaria solo dopo le 22. Nella zona gialla i bar resteranno aperti dalle 5 alle 18, dopo è vietato l’asporto dai locali senza cucina. Anche i ristoranti saranno aperti fino alle 18, dopo è permessa la consegna a domicilio e fino alle 22 è possibile comprare cibo da asporto. Sarà inoltre possibile visitare un museo o ammirare una mostra dal lunedì al venerdì ma non nei festivi e comunque con ingressi contingentati. Aperti nei giorni feriali i centri commerciali. Di sabato e nei festivi farmacie, tabaccherie, edicole e alimentari situati al loro interno resteranno comunque aperti.
Le regole per la zona arancione
Nelle regioni situate in fascia arancione bar e ristoranti saranno chiusi. Per i primi è consentito l’asporto fino alle 18 nei locali provvisti di cucina; per i secondi è permesso l’asporto e la consegna a casa. Gli spostamenti possono avvenire solo all’interno del proprio comune. Si può uscire dal comune solo per motivi di salute, lavoro, necessità e urgenza. È infine consentito recarsi in due da parenti o amici dalle 5 alle 22. Resta, dunque, il coprifuoco notturno.
Scuole superiori, studenti in presenza
Tutti di nuovo in classe da oggi 1 febbraio i circa 8 milioni di studenti italiani. In questa cifra rientrano anche i 2,5 milioni delle superiori, sebbene la didattica in presenza ricominci in base a percentuali che oscilleranno tra il 50% e il 75%, come prevede l’ultimo Dpcm. A rimanere a casa un’altra settimana sono solo gli studenti delle scuole superiori della Sicilia, diventata “arancione”. Lì ritorneranno invece tra i banchi i ragazzi della seconda e terza media. Per tutti gli altri la scuola era rimasta in presenza anche nei giorni passati. Ultime in ordine di tempo a far ritornare i ragazzi delle superiori nei loro istituti sono, oggi, le regioni Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata, Veneto, Campania, Friuli Venezia Giulia. Per un totale di 976.668 studenti che si aggiungono ai 144.974 delle medie in Sicilia. Nel Veneto però c’è una novità: sono stati tolti dalle aule e rimessi in magazzino i banchi a rotelle acquistati nei mesi scorsi dal Governo per facilitare il distanziamento tra gli studenti in classe.
Governo, ecco il “cantiere sul programma”
In queste stesse ore di lunedì 1 febbraio in Parlamento, a Montecitorio, comincia la sua attività il cantiere sul programma. Si tratta di una “misura” giudicata necessaria lungo la strada per arrivare a un possibile governo Conte ter. Roberto Fico, presidente in caricato del mandato esplorativo dal Capo dello Stato, ha convocato un tavolo tecnico composto dai rappresentanti dei gruppi di maggioranza che ha consultato negli ultimi giorni. Ci saranno una ventina di persone – i capigruppo più eventuali tecnici – riunite nella sala della Lupa di Montecitorio. Aleggia però un forte clima di incertezza. A partire dalle scelte di Matteo Renzi che non ha ancora dato il via libera all’indicazione di Giuseppe Conte come futuro presidente incaricato. E, a quanto s’apprende, nemmeno al tavolo intende fare nomi. “Dagli incontri con le forze politiche è emersa la disponibilità comune a procedere su un confronto sui temi e punti programmatici per raggiungere una sintesi”, aveva detto Fico al termine delle consultazioni. Si saprà presto se tale volontà sarà confermata.