Varianti Covid, l’Oms: “Proteggere anche guariti e vaccinati”, Italia: “Priorità alla ricerca dei contatti”. Test a tappeto nel Regno Unito
Il Coronavirus sta variando la sua conformazione in tutto il mondo
Cresce l’allarme per le varianti del Sars-CoV-2. Il Coronavirus si sta “moltiplicando” in tutto il mondo. La cosa non è affatto strana perché è l’usuale ciclo dei virus, tuttavia l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) avverte di fare molta attenzione. Si discute, inoltre, fra gli scienziati, se e in che misura i vaccini attualmente disponibili possano essere inficiati, nella loro efficacia, dall’aumentare delle varianti del Coronavirus.
Comportamenti rigorosi per tutti
Per l’Oms “chiunque, compresi coloro che hanno avuto l’infezione o che sono stati vaccinati” deve “aderire rigorosamente alle misure di controllo sanitarie e socio-comportamentali”. Il messaggio è chiaro: aver fatto il vaccino o aver “passato” il Covid ed esserne guariti non significa che possiamo stare del tutto tranquilli. Occorre, sempre e comunque, osservare le regole di sicurezza valide per tutti. Dal canto suo il Centro europeo controllo malattie (Ecdc) ritiene “molto alta” la probabilità di diffusione nei paesi Ue delle varianti. E in particolare di quella inglese.
L’Italia vuole rafforzare il tracciamento
Il nostro Paese intanto corre ai ripari. Una nuova circolare del ministero della Salute indica alcuni criteri da seguire. Dare priorità alla ricerca e alla gestione dei contatti di casi Covid da variante. Identificare tempestivamente sia i contatti ad alto rischio che quelli a basso rischio. Queste le nuove strategie per tentare di arginare la questione delle varianti del virus e del loro moltiplicarsi. Si indica inoltre di eseguire un test molecolare ai contatti il prima possibile dopo l’identificazione. Ma anche al 14° giorno di quarantena “considerando la maggiore trasmissibilità delle varianti”, e di “non interrompere la quarantena al decimo giorno”.
In Gran Bretagna la “variante Sudafrica”
Nel Regno Unito – già alle prese con l’aggressività della cosiddetta variante inglese del Covid – sale la tensione per la “variante Sudafrica”. Due casi di contagio si sono scoperti nel Surrey, una regione dell’Inghilterra meridionale. Sono stati subito disposti tamponi specifici a tappeto nella stessa contea e nelle zone circostanti (Londra, Kent, Hertfordshire, Walsall). Il premier Boris Johnson, dallo Yorkshire, ha comunque rassicurato sui segnali d’efficacia dei vaccini “su tutte le varianti” stando agli ultimi dati. La variante sudafricana del virus, identificata per la prima volta in Sud Africa nel dicembre 2020, alla data del 25 gennaio è stata riconosciuta in 31 Paesi.