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Covid, anticorpi monoclonali: l’Italia verso il via libera. Come funziona la nuova arma contro il virus

Si tratta di farmaci per emergenza usati anche da Donald Trump

Riunione straordinaria, oggi 2 febbraio, della Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). L’obiettivo è discutere degli anticorpi monoclonali e valutare un’autorizzazione di questi farmaci all’uso in emergenza per combattere il Coronavirus. Secondo alcuni studi, gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato un beneficio nel trattamento di pazienti affetti dal Covid-19 non ospedalizzati.

Speranza in pressing sull’Aifa

Il ministro della Salute Roberto Speranza da giorni starebbe chiedendo all’Aifa di accelerare sul via libera agli anticorpi monoclonali. L’agenzia per il farmaco ha pubblicato il 22 gennaio scorso il bando per lo studio clinico sugli anticorpi contro il Covid-19. E proprio ieri 1 febbraio il presidente Giorgio Palù li ha definiti “salvavita”. “Sulla loro efficacia – ha detto – ci sono fior di studi e nessuna controindicazione”. Proprio di recente la Germania ha dato il suo primo ok alla cura del Covid con tali anticorpi.

La carenza di vaccini e l’uso degli anticorpi

Gli anticorpi monoclonali, già autorizzati in altri Paesi in via emergenziale, inclusi gli Stati Uniti, non lo sono ancora da Italia e Europa. Da tempo c’è il dibattito sull’utilizzo dei farmaci utilizzati anche da Donald Trump. Il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Giorgio Palù, ha invitato a ricorrere a “un utilizzo emergenziale” anche in Italia. Il motivo è semplice: di queste armi “abbiamo bisogno soprattutto ora che c’è carenza di vaccini“. Lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza sarebbe in “pressing” sull’Aifa per accelerare il via libera agli anticorpi monoclonali.

“Riducono i ricoveri e i decessi”

“Studi di fase 3 hanno mostrato come i monoclonali, se somministrati in fase precoce, riducono i ricoveri del 70% e la mortalità in soggetti gracili“, ha detto Palù su Rai Radio1. E ha ricordato che la Commissione Tecnico Scientifica dell’Aifa “si è espressa però dicendo che bisognerebbe attendere la validazione dell’Ema e che ci sono dubbi sull’efficacia, dubbi che non ravviso minimamente – ha affermato -. Questa ortodossia non era necessaria in questo momento, perché abbiamo sia lo strumento giuridico, cioè la possibilità di decretazione d’urgenza da parte del ministero, sia i dati pubblicati”.

Ma l’Ema frena sull’approvazione

“Sugli anticorpi monoclonali abbiamo ancora pochi dati – ha però dichiarato Armando Genazzani, membro del Committee for Medicinal Products for Human Use dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) -. Bisogna fare valutazioni guidate dalla scienza ed è utile uno studio comparativo per capire se alcuni sono migliori di altri nella pratica clinica e per identificare le popolazioni che ne possono maggiormente beneficiare. Il bando per uno studio promosso dall’Agenzia Italiana del Farmaco mira a capire proprio questo”. Questi farmaci, ha detto, “sono in valutazione dell’Ema e li utilizzeremo quando l’Ema li approverà”. Le procedure per un’approvazione d’urgenza dei farmaci, conclude, “esistono anche in Italia, ma dall’inizio della pandemia abbiamo deciso, credo correttamente, di non sfruttare questa via veloce neanche per i vaccini”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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