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Calcio, la scelta forte dell’allenatore Villas-Boas: “Lascio Marsiglia, non voglio neanche i soldi”

Il tecnico portoghese è in dissenso su acquisti e trasferimenti dei giocatori

Dimissioni clamorose è dire poco. Dalla Francia arriva una notizia che fa in giro del mondo e non poteva essere altrimenti. L’allenatore della blasonata Olympique Marsiglia, André Villas-Boas, ha scelto di non essere più alla guida della squadra alla vigilia del match contro il Lens. Ha sbattuto la porta e se n’è andato. “Ho presentato le mie dimissioni dicendo che non voglio niente dal club. Non voglio i soldi” ha dichiarato il tecnico portoghese.

I motivi della rottura

L’allenatore dell’OM ha spiegato di non essere d’accordo con la politica sportiva del club, a partire dai trasferimenti, come riporta il prestigioso L’Equipe, il più importante giornale sportivo di Francia. Ma cosa è successo per portare Villas-Boas a una rottura così forte? L’allenatore avrebbe deciso di andarsene a seguito dell’arrivo in squadra di Olivier Ntcham. In qualche modo è questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un clima sempre più compromesso con la dirigenza del club francese.

“Si decide alle mie spalle”

È una decisione che non è stata presa da me, l’ho saputo questa mattina dalla stampa – ha tuonato Villas-Boas riferendosi all’ingaggio di Olivier Ntcham, centrocampista giunto in prestito dal Celtic Glasgow -. È un giocatore a cui ho detto di no. Non era sulla nostra lista. Non ero per questo. Ho presentato le mie dimissioni alla direzione. Senza aver rubato nulla al mio contratto, non sono d’accordo con la politica sportiva del club“.

La rinuncia al denaro

La palla ora è nel campo del presidente dell’Olympique, Jacques-Henri Eyraud. Corrono le voci sul nuovo allenatore e si fanno i nomi di Rafa Benitez e Maurizio Sarri. Intanto però Villas-Boas non ha escluso l’idea di essere in panchina a Lens: “La direzione mi ha chiesto un po’ di tempo. Questo non è un problema. Non è la prima volta che un giocatore che non è la scelta di un allenatore arriva in un club, ma non è il mio modo di lavorare. Voglio essere chiaro: non voglio niente dall’OM, non voglio soldi“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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