Ai bambini si raccontano le fiabe perché inverosimili, magiche, lontane dal peso, talvolta insopportabile, della realtà. E i bambini immagazzinano la bellezza delle parole e delle storie effimere, pur non sapendo che, un tempo non troppo lontano, dovranno farne a meno. Inconsciamente acquisiscono dettagli e li lasciano giacere per anni in uno spazio piccolo e dimenticato del ricordo. Poi accade che da adulti, un giorno, passeggiando per le stradine di un borgo, facendosi largo tra il fango e il fogliame di un bosco, lanciando una moneta in una fontana, fotografando un fiume in piena, avanzando tra le rovine di scavi archeologici, respirando l’odore del mare dal molo di una piccola città, come un’idea inaspettata, si risvegli quella fiaba con tutte le sue minuzie, con quei dettagli e l’emozioni che ne derivano, e si rivive, anche solo per un attimo, lo stupore del primo ascolto.

Agli adulti spetta raccontare fiabe, è il loro ruolo, ma nulla impedisce, nemmeno a un numero, quale quello dell’età, di mettere un freno alla meraviglia della scoperta. Visitare luoghi, concedere agli occhi l’immensità di un panorama, viaggiare in quanto tale rappresenta quella evasione per gli adulti che i bambini vivono attraverso le fiabe. Fantasia e Viaggio si muovo in simbiosi, da sempre; esisterebbero a metà l’una senza l’altro. A volte si affrontano esperienze inverosimili, a volte magiche, altre volte ancora terribili; ma c’è una nota al margine, che così marginale forse non è: ne vale sempre la pena.

La fiaba del viaggio: i luoghi da visitare che fanno da cornice a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile

Da dove iniziare se non dalla narrazione di luoghi che hanno fatto da cornice ad alcune delle fiabe più note dei nostri tempi? Nel lontano 1634, in Campania, Giambattistila Basile scriveva Lo cunto de li cunti, comunemente conosciuto anche come il Pentamerone: una raccolta di racconti di cinquanta fiabe ispirata, almeno nella struttura, al Decameron di Boccaccio. Tra queste cinquanta fiabe si trovano le prime versioni di: Cenerentola, Rapunzel, Il Gatto con gli stivali, La bella addormentata e Hansel e Gretel. Basile racconta una Napoli bistrattata, chiassosa, inquieta e creativa e no, i personaggi non vestono con abiti preziosi o cavalcano un cavallo bianco di razza; sono rudi, spartani e spesso anche dall’aspetto sgradevole. Ma la geografia reale che ospita la narrazione e che fa da sfondo a questo calderone di racconti è sublime.

La Basilicata protagonista dei racconti: due mete fiabesche imperdibili

Le fiabe sono ambientate tra la Campania e la Basilicata del 1600, dove castelli e borghi la fanno da padrone. Tra le mete più suggestive: Acerenza e il castello di Lagopesole. Per immergersi nelle atmosfere dei racconti è dunque necessario preparare i bagagli e partire alla volta delle mete citate.

Acerenza è situata in provincia di Potenza, arroccata su un altopiano, ed è considerata uno tra i borghi più belli d’Italia. Sorge orgogliosa a 836 metri di altezza e si caratterizza per la strutture storiche che da secoli troneggiano per le stradine del borgo. Tra i monumenti architettonici da visitare: la cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio Vescovo, la chiesa di San Laviero Martire, la fontana in stile neoclassico di San Marco, il convento del XV secolo e il busto di Giuliano, imperatore romano. Per vivere appieno l’esperienza però sarà anche necessario vistare l’area verde che circonda e adorna il borgo. Una folta vegetazione che in effetti ricrea gli spazi e le suggestioni dei racconti.

il castello di Lagopesole è poi una meta immancabile in viaggio simile. In quanto castello genera di per sé un aurea fiabesca e nel caso specifico, essendo di epoca federiciana, possiede degli elementi architettonici che inquadrano perfettamente le descrizioni contenute nei racconti. Fu voluto da Manfredi, figlio di Federico II, e sorge tra i fiumi di Ofanto e Bradano.

I luoghi incantati della trasposizione cinematografica de Lo cunto de li cunti

Programmare un viaggio richiede un attento studio della storia dei luoghi e spesso si fa anche riferimento allo storico artistico e cinematografico che li caratterizzano. Nel caso del Pentamerone di Basile si può prendere in considerazione, oltre che il testo stesso, la trasposizione cinematografica del 2015 Il racconto dei racconti, firmata Matteo Garrone. In questo caso, per girare la pellicola, sono stati selezionati luoghi dell’intera penisola davvero incantevoli. Tra questi troviamo: il castello di Donnafugata e le Gole dell’Alcantara in Sicilia, il Bosco del Sasseto situato nel Lazio e le Vie Cave, in provincia di Grosseto. Si tratterebbe di un viaggio itinerante che oltre a restituire il fascino di spazi incantati e fiabeschi, lontani dalla realtà, permetterebbe di scoprire l’unicità dei luoghi che, come un piccolo puzzle, compongono la nostra splendida penisola italiana.