Nel primo weekend dell’Italia quasi completamente in zona gialla per il Covid arrivano dati che non sono confortanti sull’andamento della pandemia nel nostro Paese. Secondo le cifre dell’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità), aggiornate al 5 febbraio, l’Italia si colloca infatti al quinto posto nel mondo per una particolare statistica: l’incremento dei casi quotidiani di Coronavirus.
Boom di contagi in Brasile
Il Paese che, su scala planetaria, ha fatto segnare il maggior incremento di casi di coronavirus giornalieri è il Brasile: 56.002 in sole 24 ore. Nella lista delle 10 nazioni con il più alto aumento in 24 ore di nuovi positivi c’è anche l’Italia, appunto, al quinto posto. Bisogna considerare, tuttavia, che, nell’ultimo set di dati dell’Oms, mancano quelli sugli Usa. Gli Stati Uniti rimangono il primo Paese in assoluto per numero di contagiati dall’inizio pandemia, quasi un anno fa, a oggi: 26,8 milioni di persone che hanno contratto il virus.
Nei locali a pranzo e a cena
Il ministero dello Sviluppo economico, intanto, ha inviato una richiesta al Comitato tecnico scientifico. C’è da valutare, ora che l’Italia è in zona gialla, la riapertura di pubblici esercizi. Ma il Cts ha ribadito che non è ancora il momento. “Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio”, è la risposta degli scienziati. Il momento più atteso dai ristoratori, tuttavia, si avvicina. Il Cts, infatti, ha fissato le nuove regole per poter dare il via libera alle riaperture a pranzo in zona arancione e a cena in zona gialla. Anche se “non si tratta di un via libera alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura”. Le regole dovranno essere applicate se arriverà il via libera da parte del governo. Il Dpcm attualmente in vigore scade il 5 marzo, ma già il 15 febbraio cadrà il divieto di spostamento tra le Regioni e si riapriranno gli impianti da sci.
Bollino capienza e regole per i bar
All’interno dei locali resterà l’obbligo per i clienti di indossare le mascherine ogni qual volta si trovino in piedi e non seduti al tavolo per consumare le pietanze. Invariato l’obbligo inserito già a maggio del metro di distanziamento tra i tavoli con la zona di passaggio. E continua a esistere l’obbligo del tetto massimo di 4 persone allo stesso tavolo se non conviventi. In più, i ristoratori saranno obbligati a esporre il bollino che indichi la capienza massima del loro locale. Per il servizio al banco nei bar deve rimanere la distanza di un metro tra le persone. Oltre a provvedimenti per evitare gli assembramenti di persone in fila alla cassa o in attesa di essere servite. Niente buffet. Saranno evitate anche le carte da gioco e i giornali.