Cinema

Leonardo DiCaprio, è uscito il documentario: dalla “Leomania” all’Oscar

Un documentario su DiCaprio l'icona, in arrivo su Arte

Leonardo DiCaprio è la stella di Hollywood per eccellenza. Henrike Sandner, nel nuovo documentario Leonardo DiCaprio: Most Wanted!, ripercorre la storia di un successo mondiale. Il documentario, già disponibile gratuitamente in streaming su ARTE in italiano. Dal Titanic di James Cameron, che ha scatenato una “Leomania” planetaria, ai ruoli più oscuri della maturità. Senza tralasciare la rappresentazione documentata e toccante di un attore virtuoso nonché un cittadino impegnato nella lotta contro il riscaldamento globale.

Dalla “Leomania” al successo consolidato

Il successo planetario a 23 anni grazie al ruolo dell’artista squattrinato Jack Dawson interpretato in Titanic (1997) fu, per sua stessa ammissione, “una secchiata d’acqua gelida”. Ma diede anche il via a quel delirio collettivo ribattezzato all’epoca “Leomania”. Oggi Leonardo DiCaprio si conferma una tra le stelle più fulgenti, chiacchierate e ricercate del firmamento di Hollywood.

Il suo volto compare sui tabloid di tutto il mondo che cercano di capire se con Camila Morrone arriverà all’altare. Nel frattempo il pubblico lo aspetta in Don’t Look Up di Adam McKay insieme a Jennifer Lawrence e nei nuovi progetti del suo mentore Martin Scorsese. Così è arrivato in esclusiva sulla piattaforma di ARTE.TV in italiano, in streaming gratuito e sottotitolato in italiano, il nuovo documentario Leonardo DiCaprio: Most Wanted!

Con la regia di Henrike Sandner (Germania, 2020) e coprodotto da ARTE e Broadview TV, il documentario ripercorre la carriera di un giovane attore diventato non soltanto un mostro sacro della settima arte ma anche un cittadino impegnato nella lotta contro i cambiamenti climatici. Il regista dipinge un vero e proprio ritratto di Leonardo DiCaprio, a partire dai suoi esordi. Attraverso estratti di film, filmati e interviste d’archivio, approfondimenti con critici cinematografici e giornalisti come Katja Nicodemus, Tim Cogshell e Brigitte Steinmetz. E non mancheranno i registi che lo hanno diretto, come Michael Caton-Jones e Agnieszka Holland.

Leonardo DiCaprio: altro che meteora…

Incoraggiato dai suoi genitori, Leonardo DiCaprio è apparso in giovane età in diverse serie americane. Poco più che ventenne, già affiancava Robert De Niro sul set di This Boy’s Life, diretto da Michael Caton-Jones. Il ruolo secondario accanto a Johnny Depp in What’s eating Gilbert Grape gli è valso immediatamente la sua prima nomination agli Oscar. Ma il successo mondiale arriva sulla prua del Titanic, film cult di James Cameron, con cui a 23 anni Leo acquisisce lo status di superstar. Addirittura, i parrucchieri in Afghanistan offrono ai clienti l’acconciatura ispirata a quella del protagonista Jack Dawson.

Ma DiCaprio non vuole essere solo una meteora, vuole affermarsi e mostrare il suo talento. Per questo ricerca ruoli più maturi e registi classici, sta lontano dai vizi in cui tutti si aspettano che cada un artista così giovane e di successo e proprio in quest’ottica vieta la circolazione di Don’s plum, un cortometraggio in bianco e nero in cui compare anche Tobey Maguire, girato nel 1995 e ambientato in un sudicio diner della periferia di Los Angeles.

Arriva così all’incontro e al sodalizio con i suoi maestriMartin Scorsese in primis, di cui diventa l’attore preferito negli anni 2000. Per lui interpreta l’irlandese Amsterdam Vallon (Gangs of New York), l’imprenditore e aviatore Howard Hughes (Aviator), lo spregiudicato broker Jordan Belfort (The Wolf of Wall Street). Si getta a capofitto nelle scene, con tempismo e controllo, abilità e tecniche impeccabili. E così conquista i più grandi registi, da Steven Spielberg a Quentin Tarantino, passando per Christopher Nolan. Nel 2016, il suo lavoro viene finalmente premiato con l’Oscar al miglior attore protagonista per The Revenant di Alejandro González Iñárritu, in cui viene messo al centro il complesso rapporto tra uomo e natura.

L’amore per l’ambiente e la lotta contro il riscaldamento globale

Un tema che a DiCaprio è decisamente caro. Dal 1998, anno in cui fonda la Leonardo DiCaprio Foundation, la superstar si impegna infatti in difesa dell’ambiente, scendendo in piazza per protestare per la politica climatica devastante degli Stati Uniti. E poi cercando alleati forti per la tutela del clima e producendo documentari a proposito della salvaguardia dell’ambiente. Nel 2014 è diventato ambasciatore ONU e più recentemente si è rivolto al nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, con una lettera, firmata anche da Mark Ruffalo e Natalie Portman, in cui pone al centro dell’attenzione il problema ambientale.

Dal documentario di Sandner emerge così un Leonardo DiCaprio che sa farsi “medium” e lasciar entrare lo spirito dei suoi personaggi. Solo loro, però: il Leo privato è come un territorio inesplorato, inaccessibile. Star del cinema da oltre 35 anni, DiCaprio preferisce far parlare di sé per i suoi ruoli e per il suo impegno ambientale. Puntando all’immortalità.

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