Sulla nascita del governo Draghi incombe la spaccatura del Movimento Cinque Stelle. Lo scontro fra i pentastellati costringe Grillo a rinviare il voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau, per evitare una frattura che può essere fatale al tentativo dell’ex presidente della Bce. Durante le consultazioni lo stesso premier incaricato ha parlato di “novità positive” che “a breve” arriveranno dall’Unione europea sul fronte della lotta al Covid. Ci si attende un aumento della fornitura di vaccini.

Grillo: “Draghi uno di noi…”

Aspettiamo a votare che Draghi abbia le idee chiare, un po’ di pazienza. Ho detto no alla Lega e lui mi ha risposto… non lo so, vediamo…'” ha dichiarato Grillo nel video in cui ha definito Draghi “un grillino”. A stretto giro la replica di Salvini: “Incredibile Grillo. Noi confermiamo il nostro atteggiamento costruttivo, responsabile, positivo e che ci porta a non parlare di ministeri e a non mettere veti”. “Pensavo fosse un banchiere di Dio invece è un grillino” ha detto con una battuta il fondatore del M5S riferendosi al presidente del Consiglio incaricato. L’endorsement di Beppe Grillo a Mario Draghi, e lo stop al voto degli iscritti su Rousseau, rischiano tuttavia di creare nuovi malumori nel Movimento.

Rousseau, pomo della discordia

La decisione di affidarsi al voto agli iscritti scatena una guerra fratricida nel Movimento. Secondo fonti parlamentari qualificate, citate dall’Ansa, la tensione è altissima tra Grillo e Davide Casaleggio, sebbene dall’Associazione Rousseau neghino qualsiasi attrito. Nel video messaggio il fondatore del M5S ha sottolineato alla base come Draghi abbia detto sì al reddito di cittadinanza e all’ambiente quali pilastri del nuovo governo. Ma per votare su Rousseau chiede di aspettare.

Governo di “transizione ecologica”

Serve insomma un altro segnale da parte del premier incaricato, che eviti la spaccatura del M5S. E un segnale potrebbe avvenire, secondo un’interpretazione che circola nel Movimento, quando Draghi parlerà al Quirinale dopo il giuramento. Cosa che dovrebbe avvenire fra domani 11 e dopodomani 12 febbraio. I grillini vogliono vedere, inoltre, la lista dei ministri. Un governo nel quale Grillo e i vertici del M5S puntano dritti ai temi della transizione ecologica.

Vaccini, dosi in più per il nostro Paese

“A breve” dovrebbero arrivare dall’Unione europea “novità positive”, conferma il premier incaricato per quanto riguarda la lotta al Coronavirus e alle sue varianti. Mario Draghi vuole accelerare. Occorre – è il pensiero del presidente incaricato, stando ai bene informati – una svolta netta sulla somministrazione, con più personale dedicato e una logistica più efficace. Le novità in arrivo dovrebbero materializzarsi in un aumento delle forniture complessive all’Unione europea. Cosa già avvenuta due settimane fa, visto il potenziamento della produzione da parte di tutte le aziende. Ma non solo. Ci si attende anche una rimodulazione delle quote nazionali fra gli Stati Membri dell’Unione. Ciò comporterebbe per l’Italia una quantità maggiore di vaccini rispetto a quella prevista finora. O, quantomeno, rileva il Corriere della Sera, un anticipo sui tempi delle consegne. Sarebbe un cambio di passo: quello che Draghi vuole.