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Covid: 4 regioni da zona gialla ad arancione, il rischio della terza ondata. Governo Draghi, alle 12 il giuramento al Colle

L’emergenza Coronavirus non dà tregua. Abruzzo, Liguria, Toscana e la provincia autonoma di Trento, lasciano la zona gialla e passano in zona arancione. Via libera in Consiglio dei ministri al decreto legge Covid, che proroga il blocco degli spostamenti, anche tra le regioni gialle, dal 15 al 25 febbraio. Conto alla rovescia per il giuramento del nuovo governo. Il premier Mario Draghi e i suoi 23 ministri alle 12 al Quirinale per la cerimonia.

In vigore da San Valentino

“Dal 16 al 25 febbraio – recita la norma che prolunga il blocco – sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome”. Naturalmente restano salvi “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Le ordinanze del ministro Speranza sul cambio di colore entreranno in vigore da domani, domenica 14 febbraio, festa di San Valentino. In arancione restano anche l’Umbria e la provincia di Bolzano anche se per entrambe i governatori hanno disposto misure ancora più restrittive. La Sicilia torna in giallo allo scadere dell’ordinanza.

Paura per una nuova ondata

“Se dovesse esserci una terza ondata di Covid in Italia è molto probabile che avvenga tra questa settimana e la fine di marzo”, dice ai microfoni di Tgcom24 Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “È lo stesso periodo – continua il medico – in cui abbiamo avuto la prima grande ondata con il picco nel mese di marzo” dello scorso anno.

Impianti di sci chiusi in Trentino

Con la classificazione arancione, il Trentino non aprirà gli impianti di risalita per andare a sciare. Il mantenimento della zona gialla sarebbe stato una condizione necessaria per l’apertura. Non sono valsi a nulla, quindi, i preparativi nelle località di montagna, che si erano attrezzate per il contingentamento degli accessi giornalieri limitando la portata oraria degli impianti di risalita. Ma anche per l’acquisto degli skipass online e le app anti-coda per evitare assembramenti.

I nuovi ministri

La nuova squadra di ministri, che registra anche un terzo di donne, è formata da tutti i partiti dell’ampia maggioranza che sostiene l’esecutivo Draghi. Nei ruoli chiave, però, ci sono tecnici di stretta fiducia del premier. Alle 12 di oggi 13 febbraio ci sarà il giuramento del presidente del Consiglio e dei componenti il nuovo Governo al Palazzo del Quirinale. Il presidente del Consiglio terrà nell’Aula del Senato le comunicazioni sulla fiducia al suo governo mercoledì 17 febbraio a partire dalle ore 10. Dopo aver tenuto il suo discorso al Senato, Draghi si recherà alla Camera per consegnare il testo delle proprie dichiarazioni programmatiche.

Sono 15 gli uomini e 8 le donne

Sono dunque 8, su un totale di 23, le donne ministro del governo Draghi. Gli uomini sono 15. La compagine rosa del governo è composta da Marta Cartabia, Luciana Lamorgese, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Fabiana Dadone, Elena Bonetti, Erika Stefani e Cristina Messa. Gli uomini sono Dario Franceschini, Andrea Orlando, Federico D’Incà, Vittorio Colao, Renato Brunetta, Massimo Garavaglia, Luigi Di Maio, Lorenzo Guerini, Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti, Stefano Patuanelli, Roberto Cingolani, Enrico Giovannini, Patrizio Bianchi e Roberto Speranza.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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