I bambini e le buone maniere: il galateo per i più piccoli
La buona educazione inizia in famiglia già dalla tenera età
I figli sono lo specchio della famiglia in cui vivono. Molto spesso ad un adulto equilibrato corrisponde un bimbo che è stato ben educato. Le buone maniere aiutano il bambino a comprendere come il mondo non sia centrato unicamente su di lui. Le norme di buona educazione insegnano ai bambini a saper rispettare la libertà altrui e a stare in sintonia con il prossimo nei contesti più vari. Bisogna stare attentissimi a ciò che si dice di fronte ai più piccoli, anche se hanno un’aria distratta si ricorderanno in futuro tutto ciò che hanno sentito. I bambini hanno bisogno in primis di serenità, stabilità, regole di vita precise da seguire. Cerchiamo quindi di avere davanti a loro un atteggiamento coerente ed omogeneo che getterà le basi alla costruzione di un adulto risolto nella vita.
“I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono e non dai loro discorsi.” Carl Gustav Jung.
Bambini e buone maniere: le regole di vita e il loro valore
“Non urlare”, “Non saltare sul divano“, “Non sporcare”. Quante regole fin dalla prima infanzia i genitori cercano di trasmettere ai propri figli. Un buon adulto insegna al bimbo a prendersi cura di se stesso. “Lavati le mani prima di mangiare“, divenuto, con il covid-19, più che una regola di vita un mantra esistenziale per tutti. I grandi devono saper insegnare fin dalla più tenera età anche l’importanza del rispetto per gli altri, per l’ambiente e per gli animali. Salutare chi si incontra con un “buongiorno” o un “buonasera“, saper dire “grazie“, “prego“, “scusi“, parole che per alcuni sembrano purtroppo essere dimenticate e desuete, non gettare a terra i rifiuti, prendersi cura del proprio animale.
Queste regole di vita per i bambini verso le buone maniere devono essere frutto di un allenamento costante nel tempo, in relazione chiaramente all’età del bimbo. Le regole di buona educazione dovrebbero essere seguite soprattutto nei rapporti con le persone a noi più vicine e che amiamo. All’interno della famiglia, in primis, c’è bisogno di educazione. Con la scusa del “volersi bene” non si possono di certo dimenticare le buone maniere. Non lasciamo i nostri bambini di fronte all’ ipad o alla tv a vedere i cartoni. Fin da piccoli insegniamo loro l’importanza di avere tra le mani un bel libro da leggere o da colorare per sviluppare la creatività e fantasia.
Regole di comportamento a tavola
Per quanto riguarda il galateo a tavola non esageriamo con i divieti e le restrizioni. Ci sarà più in là la possibilità di imparare a mangiare correttamente con forchetta e coltello. Con il tempo insegneremo ai nostri bambini a saper utilizzare le posate, a masticare con la bocca chiusa, a non appoggiare i gomiti sul tavolo, a non iniziare a mangiare prima degli altri commensali. Guai però a cedere di fronte a pianti, liti, scenate, cerchiamo di non farci prendere dal panico e di non dare vinta ai più piccoli, altrimenti getteremo le basi per creare dei grandi maleducati, pronti a urlare e a insultare gli altri. Se un bambino è troppo piccolo per rimanere seduto per l’intero pranzo gli si può insegnare a chiedere di potersi alzare da tavola. Se si desidera andare a mangiare fuori al ristorante assicuriamoci che il locale abbia uno spazio esterno e che non sia troppo affollato, in modo tale che il bimbo possa muoversi senza disturbare.
Bambini e buona educazione: l’importanza dei “no”
E’ molto importante fornire al bambino non solo delle regole da seguire, ma cercare di spiegare il perché dello sbaglio, al fine di farlo divenire un adulto consapevole delle proprie scelte. I “no” servono a definire i propri confini e gli spazi in cui muoversi. Certamente però troppi “no” sono deleteri, creano paure, incertezze, delusioni. Tra le regole per i bambini e le buone maniere vige sempre quella di dare delle spiegazioni. “Non attraversare la strada senza guardare, altrimenti puoi essere investito”. Le conseguenze delle proprie azioni si fissano maggiormente nella mente di tutti.
Tra le regole di buone maniere per i bambini c’è anche quella di abituarli fin da piccoli a saper stare con degli estranei e a superare eventuali imbarazzi
Certamente non possiamo pretendere di portare i bambini in luoghi in cui si annoiano: teatri, cinema, chiese. Posti dove il silenzio è dovuto. Se un bambino inizia a piangere non cerchiamo di farlo smettere, ma portiamolo fuori il più presto possibile. E’ una forma di rispetto nei confronti degli altri. Kate Middleton, ad esempio, che sia in chiesa o durante un matrimonio reale, utilizza come tecnica per calmare i figli di abbassarsi all’altezza degli occhi del bambino mentre parla con loro, dicendo ai bimbi, se sono agitati, di stare zitti in pubblico, utilizzando i gesti delle mani e alzando il dito indice per far capire loro che fa sul serio. Un’azione di questo tipo mostra fermezza e calore e fa evitare di arrabbiarsi ed urlare. L’utilizzo di certe parole in codice, con il linguaggio del corpo specifico, crea una forma di armonia e feeling tra mamma e bambino.
Se siamo in contatto con i figli di amici cerchiamo di essere carini nei loro confronti, non riprendiamoli di fronte ai propri genitori, non sta a noi di certo farlo
Se invitiamo degli ospiti con figli preoccupiamoci di togliere gli oggetti più preziosi, occupiamoci di un menù adeguato per i più piccoli. Quando siamo noi a ricevere in casa, ed abbiamo dei figli, chiamiamo i bambini a salutare, ma poi mandiamoli in camera loro per poterci dedicare agli invitati. Evitiamo però di mortificare, sgridare i bimbi di fronte agli estranei, traumatizzeremo soltanto i piccoli. Non diamo retta a chi dice che un genitore deve avere altro da fare che non perseguitare i propri figli. Stiamo facendo un vero e proprio investimento nei confronti di chi amiamo e la nostra perseveranza un giorno si rivelerà redditizia. Le buone maniere impartite ai bambini sono una carta vincente nei rapporti con gli altri. Una persona ben educata vive a sua volta un clima sentimentale, sociale e professionale più gradevole, inserendosi perfettamente all’interno della società.