«Il tacco è una parte importante del racconto, doveva sembrare che Lolita portasse le scarpe da ginnastica» fa sapere Luisa Ranieri durante la conferenza per la nuova fiction di Rai 1: Le indagini di Lolita Lobosco. Serie tv liberamente tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, editi da Sonzogno e Marsilio Editori, per la regia di Luca Miniero Con Luisa Ranieri, Filippo ScicchitanoGiovanni LudenoJacopo Cullin, con la partecipazione di Lunetta Savino una produzione BIBI FILM TV e ZOCOTOCO in collaborazione con RAI FICTION. Lolita è una donna del Sud, mediterranea, vivace, empatica e single in carriera; vicequestore del commissariato di polizia a Bari, sua città natale dov’è appena tornata dopo un lungo periodo di lavoro nel Nord Italia. Dai romanzi di Gabriella Genisi, una moderna declinazione al femminile del giallo all’italiana ibridato con la commedia rosa. In onda su Rai1 da domenica 21 febbraio per 4 prime serate alle 21.25.

Le indagini di Lolita Lobosco: conferenza stampa

A introdurre il lavoro svolto per la nuova fiction targata Rai, Le indagini di Lolita Lobosco, è Maria Pia Ammirati: Bari è una città bellissima, moderna, giusta per ospitare questa produzione. Lolita diventerà il nostro nuovo personaggio, una sorpresa soprattutto per le donne. Grande interpretazione di Luisa Ranieri; parla un idioletto, una lingua musicale perfetta, nuova. Leggerezza e fantasia che sfiora quasi tutti i generei: inchiesta comedy, drama.

Angelo Barbagallo produttore ha poi specificato: Una bella avventura che ho vissuto per la prima volta con Luca Zingaretti che è coproduttore. Zingaretti ha scoperto i romanzi e c’ha visto giusto. Tanti livelli di lettura, un prodotto fatto a posta per Luisa Ranieri; si è calata nei panni della protagonista in maniera del tutto naturale. Lei ha dei profili di intelligenza e spontaneità che sono tutti presenti in Lolita. Abbiamo messo in piedi un dream team; gli sceneggiatori sono di straordinaria importanza guidati da Massimo Gaudioso.

Luca Miniero: Bella rivelazione leggere i romanzi di Gabriella Genisi; ho visto subito la possibilità di raccontare un sud moderno. La città di Bari si prestava benissimo al racconto; senza stereotipi. Tutto il cast si è prestato a un progetto complesso. Felice di aver preso parte a questa avventura.

Luisa Ranieri: Lolita viene raccontata come una donna del sud di oggi. Un racconto che mi ha rapito subito, il fatto che facesse le indagini sul tacco dodici, narra un femminile che non ha bisogno di adeguarsi al maschile per essere autorevole. Un passo in avanti. Si parla di un’anima che concepisce il lavoro e la famiglia in un determinato modo. C’è tanta ironia in Lolita, soprattutto nel comandare una squadra di uomini. Questo personaggio l’ho incontrato con un regista che ho conosciuto tempo fa. E si tratta della prima serie partita con i protocolli anti Covid; abbiamo avuto una lavorazione faticosa, ma ci siamo sentiti sicuri. Fare sempre i tamponi ci ha consentito di fare questo lavoro. Siamo stati in un semi lockdown, tutto il cast e la troupe in isolamento. Non ci sono qui mia sorella e Bianca Nappi, ma sono state straordinarie. Un’avventura bella e piena. Mi sono divertita come una pazza.

Lunetta Savino che interpreterà mamma Nunzia ha raccontato: quella di Lolita è una famiglia al femminile, il mio personaggio parla con il marito morto, cosa che richiama un sud quasi arcaico, in realtà anche il mio personaggio è molto dinamico. Supporta la figlia più piccola, Giulia Fiume, e poi la figlia Lolita, la figlia grande che si è affermata lontano da casa. Pieno di colori anche il rapporto tra madre e figlie; Nunzia è una donna semplice, ma attenta al mondo che cambia.

Gabriella Genisi: Sono andata poco sul set a causa delle restrizioni, ma ho percepito l’atmosfera. Luisa è stata bravissima mi è sembrato che il personaggio abbia preso vita dalle pagine del libro.

Stefano Coletta: Io ho grande affetto per Luisa, incontro professionale e umano importante. Volevo fare l’in bocca al lupo a tutto il cast. Ho visto la prima puntata, bello che raccolga questo target al femminile, ci consegna un ritratto delle relazioni strette soprattutto al femminile con grande contemporaneità. C’è la Luisa che conosco io.

Domande dei colleghi per Luisa Ranieri:

 

l’uso del dialetto barese è stato tecnicamente un limite? Uso del dialetto fondamentale per il personaggio. Se avessi calcato troppo la mano sul dialetto non avrei reso, lo abbiamo ingentilito, abbiamo cercato un linguaggio che arrivasse da Bari e che arrivasse al nord estremo. Doveva essere musicale. Scena per scena abbiamo deciso come dosare la lingua.

Hai davvero girato sul tacco 12? Il tacco è una parte importante del racconto, doveva sembrare che Lolita portasse le scarpe da ginnastica. Lei è così nei romanzi e l’abbiamo rispettata in tutto e per tutto.

Come nasce la Zocotoco? Zocotoco è una società che mio marito ha da molti anni, producevamo documentari; da qualche tempo è anche un laboratorio di idee. Leggiamo sceneggiature, libri, sviluppiamo idee e concept, qualcosa che ci diverte molto. Ci piace condividere.

Si è voluta sdoganare l’idea del toy boy? Non mi piace questo termine, mi piace pensare che esitano anime che si incontrano. Credo che sia accettato a prescindere che Lolita stia con una donna più giovane, ormai è accettato.