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Covid, la Valle d’Aosta verso la zona bianca: sarebbe la prima in Italia

Sono invece 6 le regioni a rischio zona arancione e una a rischio zona rossa

La Valle d’Aosta potrà diventare la prima regione italiana a entrare in zona bianca. I numeri dell’area alpina sono buoni. Si tratta di una situazione inedita in un contesto in cui l’Italia sta rischiando di passare in gran parte da zona gialla ad arancione, a partire da domenica prossimo 21 febbraio. Domani infatti, venerdì 19, il consueto monitoraggio settimanale della cabina di regia farà da base d’appoggio scientifica per l’ordinanza del ministro Speranza sui nuovi colori delle regioni.

Cosa può succedere

Con le varianti Covid, ormai da giorni diffuse anche in Italia, e i contagi che non accennano a calare, da domenica 21 quasi metà del Paese rischia di peggiorare. La Valle d’Aosta avrebbe invece i numeri per passare in zona bianca. In questo modo decadrebbero divieti e chiusure oltre che l’efficacia del Dpcm che blocca lo sci fino al 5 marzo. La Valle d’Aosta ha i numeri teorici – contagi, pressione sanitaria, terapie intensive – per passare in zona bianca. Sarebbe la prima regione d’Italia.

Tre settimane di dati buoni

La decisione definitiva sarà comunque presa dal ministro della Salute Roberto Speranza. La piccola regione alpina per la terza settimana consecutiva conta meno di 50 nuovi contagi ogni 100mila abitanti. I ricoverati in ospedale sono 8, di cui solo 2 in terapia intensiva. Con il passaggio in zona bianca decadrebbero divieti e chiusure, dalle palestre ai cinema, ai teatri, come anche l’efficacia del Dpcm che blocca lo sci amatoriale fino al 5 marzo. La Lombardia, intanto, ha preso il via la vaccinazione per gli over 80.

Regioni a rischio zona arancione

L’attesa è tutta rivolta dunque a venerdì quando saranno pubblicati i nuovi dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità. A livello nazionale le regioni più a rischio sono Lombardia (dove 4 comuni sono in lockdown), Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche. La situazione più delicata è quella dell’Abruzzo dove ci sono già due province in zona rossa, quelle di Pescara e Chieti. C’è il serio rischio che l’intera regione sfori l’indice Rt 1.25 (il limite per passare in rosso), anche a causa dei molti ricoverati degli ultimi due mesi. “È verosimile che alcune regioni tornino in zona arancione e qualcuna in zona rossa – ha dichiarato a Radio Cusano Campus il viceministro della Salute uscente, Pierpaolo Sileri -. Il lockdown nazionale non è necessario, ci saranno ‘stop and go’. Va mantenuto il blocco degli spostamenti tra regioni. Ho apprezzato che Draghi abbia usato la parola trincea, perché siamo in guerra e per uscirne servirà tutto il 2021″.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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