Attesa per il voto di fiducia al Governo Draghi da parte della Camera dei deputati, oggi 18 febbraio. Al Senato il neo premier ha incassato 262 sì: oltre 100 in più rispetto alla soglia della maggioranza assoluta. Soltanto 40 i no, sebbene fra essi vi siano anche 15 senatori pentastellati. Nelle stesse ore in cui si vara il nuovo esecutivo, in Italia cresce l’allarme per le varianti del Coronavirus. Aumentano i contagi. Da domenica prossima 21 febbraio buona parte delle regioni rischiano di passare da gialle ad arancioni.
Dibattito a Montecitorio
A Palazzo Madama, Mario Draghi ha ottenuto un plebiscito. Il presidente del Consiglio incaricato ha esortato i senatori a una “nuova ricostruzione come nel dopoguerra” avvertendo che “l’unità non è un’opzione ma un dovere” e che la scelta dell’euro è “irreversibile”. Oggi il voto finale alla Camera dei deputati, presieduta da Roberto Fico (a destra nella foto in alto), è previsto per le ore 20.
Il calendario della giornata
Fin dal mattino il presidente del Consiglio ha seguito il dibattito dai banchi del governo. Accanto a lui Luigi Di Maio (ministro degli Esteri) e Luciana Lamorgese (ministra dell’Interno). In base a quanto deciso dai capigruppo di Montecitorio, la discussione generale andrà avanti fino alle 12, quando sarà sospesa fino alle 13:30 per la sanificazione dell’aula. Riprenderà dalle 13:30 alle 16, mentre alle 18 si terrà la replica del presidente del Consiglio. Le dichiarazioni di voto saranno dalle 18:30 alle 20, quando avrà inizio la chiama per la votazione di fiducia.
I cambi di colore dal 21 febbraio
La situazione della pandemia di Coronavirus non accenna a migliorare. Con le varianti in circolo e i contagi che non calano, da domenica 21 febbraio mezza Italia rischia di tornare in zona arancione. L’Abruzzo potrebbe diventare “rosso”. La Commissione europea ha messo a punto una strategia basata su tre priorità: sviluppare nuovi test ad hoc, accelerare l’autorizzazione dei vaccini e rafforzarne la produzione.
Via libera ad AstraZeneca
L’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) ha dato intanto il via libera al vaccino AstraZeneca. Ma soltanto fino ai 65 anni d’età. La Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera alla possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni d’età in buone condizioni di salute. Alle persone più anziane o fragili andranno invece somministrati i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna. La circolare del ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì prossimo.