La pandemia non molla. Ancora ieri 18 febbraio l’Italia ha registrato oltre 10 mila nuovi casi di Coronavirus (13.762). Sono state 347 le vittime in 24 ore, con un tasso di positività che sale passando dal 4,1% al 4,8%. Nel periodo dal 27 gennaio scorso al 9 febbraio, l’indice di trasmissibilità del Coronavirus – l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici – è stato pari a 0,99, arrivando a sfiorare l’1. Per il nostro Paese si tratta di un dato in crescita che non fa ben sperare. Le cifre sono emerse dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
Aumenta l’incidenza dei casi
L’incidenza dei casi di Covid in Italia a livello cresce rispetto alla settimana precedente. Si parla oggi di 135,46 per 100.000 abitanti (8-14 febbraio) contro 133,13 per 100.000 abitanti del periodo 1-7 febbraio (dati flusso ISS). Numeri che appaiono “lontani da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”. Così l’Istituto superiore di Sanità in una nota.
Molise, Campania, Emilia
In base a numeri e dati sarebbero tre, forse non più sette, le regioni che dovrebbero passare dal giallo all’arancione per quanto riguarda l’emergenza Covid. Si tratterebbe del Molise, della Campania e dell’Emilia Romagna. La certezza si avrà in serata di oggi 19 febbraio con l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Le nuove fasce scatteranno da domenica prossima 21 febbraio. La Provincia Autonoma di Bolzano e l’Umbria dovrebbero invece passare al rosso anche se in parte già lo erano con ordinanze regionali.
Il caso Valle d’Aosta e il caso Abruzzo
Secondo Il Corriere della Sera, Lombardia e Lazio saranno confermate in zona gialla. C’è poi la Valle d’Aosta, che potrebbe invece essere la prima regione italiana a diventare bianca. Sono infatti quasi 3 settimane di fila che si registrano fra i valdostani meno di 50 persone positive su 100 mila abitanti. È questo il requisito necessario per passare al livello più basso della scala cromatica. Quello che sembra ineluttabile, invece, pare essere il passaggio in zona rossa dell’Abruzzo, che ha già messo in lockdown le province di Pescara e Chieti. Scettico il governatore, Marco Marsilio, secondo il quale l’Rt sarebbe sceso da 1.22 a 1.17. “Per questo – dice – ci attendiamo che la cabina di regia confermi la classificazione in zona arancione”.