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All’Ara Pacis le rovine del mondo fotografate da Josef Koudelka

La mostra documenta con oltre cento spettacolari immagini lo straordinario viaggio fotografico di Koudelka alla ricerca delle radici della nostra storia nei più importanti siti archeologici del Mediterraneo

JOSEF KOUDELKA

Una storia incredibile quella di Joseph Koudelka che merita di essere raccontata brevemente. Il grande fotografo nacque a Boskovice nel ’38 e passò alla ribalta per aver documentato la Primavera di Praga del ’68, ovvero l’invasione delle truppe sovietiche nella città ceca. Quelle immagini di resistenza – giunte al pubblico mondiale (di contrabbando e in forma anonima) grazie alla complicità di Elliott Erwitt e Magnum Photos – gli costarono 16 anni di anonimato e 20 di esilio. Nel 1987 divenne cittadino francese, mentre riuscì a tornare in Cecoslovacchia soltanto nel 1991. Nel 1971 entrò a far parte dell’agenzia fotografica Magnum Photos (per la quale lavorò oltre dieci anni) e comunque nel corso della vita ottenne tantissimi riconoscimenti per il suo lavoro.

RADICI, LA MOSTRA ALL’ARA PACIS

È a questa affascinante figura che è dedicata la mostra Joseph Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza, aperta fino al 16 maggio al Museo dell’Ara Pacis a Roma. La personale è promossa nella sua unica tappa italiana da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. In esposizione vi è un progetto durato trent’anni realizzato esplorando e ritraendo alcuni dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo come per esempio in Siria, in Giordania, in Turchia, in Grecia e naturalmente in Italia.

JOSEF KOUDELKA. RADICI, Museo dell’Ara Pacis @Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

LE OPERE IN ESPOSIZIONE

Si tratta di scatti panoramici in bianco e nero, anche di grandi dimensioni, che raccontano lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla scoperta delle radici della nostra storia. Ecco quindi spiegato anche il titolo della mostra. Una riflessione a proposito di una tematica che molto probabilmente deve essere letta anche in senso autobiografico, vista la complicata storia dell’autore che, come abbiamo già accennato, ha trascorso la maggior parte della vita da apolide. In queste opere emerge la cifra stilistica di Koudelka, fatta di paesaggi senza tempo, ricchi di anima e fascino che rifugge la semplice rappresentazione illustrativa e documentativa delle rovine. Queste ultime, infatti, per il fotografo «non sono il passato, sono il futuro che ci invita all’attenzione e a godere del presente». Perché di fatto in quei soggetti ci sono sia i pilastri fondanti dell’Europa, sia la sua attualità.

ARA PACIS: UNA CORNICE PERFETTA

Con Radici si apre un dialogo perfetto con la cornice dell’Ara Pacis, in quanto anch’esso costituisce una testimonianza monumentale della grande storia di Roma. In tale prestigioso contesto prende avvio, quindi, una riflessione a proposito dell’antico e del paesaggio come elementi in grado di generare una bellezza che “nutre il pensiero”. Infine, da notare è la totale assenza di figure umane le quali sono però evocate da quei luoghi immersi nell’antichità e plasmati dall’uomo per sempre.

La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto.

 

INFORMAZIONI

Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza

Museo dell’Ara Pacis

Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) –00186 Roma

Dall’1 febbraio al 16 maggio 2021

Si consiglia di visitare e acquistare i biglietti a questa pagina prima di effettuare la visita.

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Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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