Cresce l’attesa per il secondo Consiglio dei ministri del Governo Draghi, domani 22 febbraio. Sarà una riunione decisiva: il premier starebbe progettando un piano per una vaccinazione di massa ispirato a ciò che sta avvenendo in Gran Bretagna. Ovvero: mezzo milione di somministrazioni al giorno, da effettuare in vasti luoghi di facile accesso: stazioni, aeroporti, caserme, fabbriche. Appare inoltre certa la volontà del nuovo esecutivo di prorogare le misure che riguardano il divieto di spostarsi fra regioni anche gialle.
AstraZeneca, tagli alle forniture
Sul fronte dei vaccini, tuttavia, si registra proprio in queste ore un nuovo stop di AstraZeneca. L’azienda farmaceutica anglo-svedese annuncia un altro taglio alle dosi. All’Italia arriveranno il 10-15% in meno di quelle preventivate. Secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, le Regioni premono per un “deciso cambio di passo” nella campagna vaccinale. Siamo alla vigilia del Consiglio dei ministri convocato per lunedì mattina 22 febbraio. Sarà la seconda riunione ma in realtà la prima davvero operativa del nuovo governo. E, a quanto filtra, l’esecutivo Draghi starebbe valutando di modificare il piano di vaccinazioni guardando all’esperienza della Gran Bretagna.
Il modello inglese
Fra le ipotesi che sembrerebbero farsi strada, l’idea di somministrare una sola dose del vaccino anglo-svedese AstraZeneca per tutti subito. Senza accantonare scorte per il richiamo. Per le somministrazioni saranno usate strutture esistenti come stazioni ferroviarie, aeroporti, fiere e grandi parcheggi. Confindustria ha proposto di aprire le fabbriche per vaccinare dipendenti e familiari. A rafforzare l’ipotesi di adozione del modello inglese è un nuovo studio pubblicato da Lancet. Secondo l’autorevole rivista scientifica la prima dose dell’antidoto anglo-svedese avrebbe una efficacia del 72% che aumenterebbe all’80% spostando molto più in là il richiamo, addirittura a tre mesi dalla somministrazione della prima dose.
Vaccinazione di massa
Il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva detto in Parlamento che “abbiamo il dovere di rendere possibili le vaccinazioni in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private”. E proprio per segnare il cambio di passo della campagna vaccinale il governo starebbe lavorando con la Protezione civile per allungare la lista dei punti di somministrazione. Ci saranno così le stazioni ferroviarie, aeroporti e porti, i parcheggi dei grandi centri commerciali e le caserme. Via i centri delle “primule” annunciate dal commissario Arcuri. Per quanto riguarda la proroga del divieto agli spostamenti dal 25 febbraio in poi, tutto sembra confermato. La decisione formale non è stata ancora presa ma l’orientamento del Governo Draghi appare sempre più quello di un prolungamento dello stop fino almeno al 5 marzo.