Con la fine del mese di marzo, e quindi l’arrivo della primavera, l’Italia dovrebbe poter contare su 13 milioni di dosi di vaccini complessivamente, dall’inizio della campagna vaccinale. Strumenti a disposizione contro il Coronavirus che sta accrescendo la sua aggressività grazie alla seconda ondata ricca, purtroppo, di varianti. Da quella inglese, la più diffusa, a quella brasiliana e alla sudafricana, solo per citare le più note.
Finora poche dosi
L’annuncio arriva dal professor Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di sanità. Locatelli ha parlato di vaccini contro il Covid alla trasmissione televisiva Mezz’ora in più di Lucia Annunziata su Rai Tre, il 21 febbraio. “La limitante di questa prima fase – ha dichiarato Locatelli – è stato il numero di dosi disponibili. Ne abbiamo avute 4 milioni e 700 mila, ne abbiamo usate circa i 3/4 rispetto ai 6 milioni indicati inizialmente. Altre 7 milioni e 700 mila sono attese a marzo.”
Vaccinazioni e richiamo
Eppure l’Italia, per numero di dosi somministrate e popolazione, risulta il secondo Paese dell’Unione europea dopo la Germania. “Il primo, in particolare, per popolazione vaccinata con doppia dose“. “Immagino che i nostri servizi di Intelligence – ha poi sottolineato Locatelli – possano dare un contributo non irrilevante e fare tutti gli approfondimenti” sui casi di offerte di vaccini sul libero mercato.
Medici negli ambulatori
“Stimiamo che almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia sarebbero pronti ad effettuare le vaccinazioni anti-Covid – ha invece precisato all’Ansa il segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti -. Nei propri studi e partendo da subito: ciò, ovviamente, avendo a disposizione le dosi e sulla base di accordi regionali già presenti o che verranno a breve definiti”, “Grazie a tutti i medici di medicina generale del nostro Paese – ha scritto il ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Facebook – che hanno unitariamente sottoscritto l’intesa con governo e regioni per somministrare il vaccino Covid. La loro capillarità e il loro rapporto di fiducia con le persone sono un valore aggiunto importante che ci consentirà, quando aumenteranno le dosi a disposizione, di rendere più forte la nostra campagna di vaccinazione”.