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Covid, “Siamo all’inizio della terza ondata”. In Lombardia 4 mila contagi in 24 ore

La variante inglese ha un tasso di trasmissibilità del 37% in più

La curva epidemiologica della pandemia di Covid-19 in Italia non lascia intravedere motivi di grande ottimismo. Occorre essere prudenti e combattivi: la sconfitta del virus appare ancora lontana. Sempre che alla fine non diventi endemico come quello dell’influenza stagionale. Ma per qualcuno, come il presidente dell’Emilia Romagna, nonché della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, la situazione è grave.

“I vaccini sono indispensabili”

“Stiamo affrontando l’inizio della terza ondata – dice Bonaccini -. Non possiamo mollare ora, nel momento in cui stiamo mettendo tutto il nostro impegno per accelerare la campagna vaccinale, indispensabile per battere questo virus“. Il presidente dell’Emilia Romagna ha così annunciato la firma della nuova ordinanza. Un normativa che estende a tutti i comuni del Bolognese misure anti Covid ulteriormente restrittive.

Le regioni a rischio di peggioramento

E proprio l’Emila Romagna assieme alla Campania è la regione che rischia di passare in zona rossa da lunedì prossimo 1 marzo, quando cambieranno di nuovo i colori dell’Italia, in base ai dati del monitoraggio settimanale di oggi 26 febbraio. Da lunedì ci sono almeno altre sei regioni che invece sono a rischio di zona arancione: si va dal Piemonte e dalla Lombardia al Lazio e alla Basilicata.

Il caso Lombardia

A livello nazionale si registra in tutta Italia un netto aumento dei contagi di Coronavirus. Il 25 febbraio si sono avuti nel nostro Paese 19.886 nuovi casi, con 308 persone che sono morte. Quasi 20 mila positivi in più, dunque, sul giorno precedente: l’aumento maggiore dal 9 gennaio scorso. Secondo l’Istituto superiore di sanità ciò è dovuto anche all’impatto della variante inglese del virus: +37% di trasmissibilità. E la Lombardia torna ad essere sorvegliata speciale. In un giorno si sono registrati 4mila nuovi casi. Nelle ultime due settimane l’indice Rt giornaliero si attesta a 1.15 per quanto riguarda le province di Milano e Lodi, a 1.12 per il solo comune di Milano. “Bisognerebbe chiudere, stiamo implorando da giorni che lo si faccia”, ha detto all’Agi Ovidio Brignoli, medico di Capriolo (Brescia) e vicepresidente della Società italiana di medicina generale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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