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Draghi striglia l’Europa: “Sui vaccini subito una svolta”. Sei regioni a rischio zona arancione e 2 verso la zona rossa

Il premier chiede con forza un'accelerazione della campagna vaccinale

Il premier Mario Draghi alza la voce, nel senso diplomatico del termine, al vertice dei capi di governo dell’Unione europea. E chiarisce che occorre accelerare sulle vaccinazioni di massa senza alcuna scusante per le aziende farmaceutiche che non adempiono gli obblighi contrattuali. L’Italia si appresta a nuovi cambi di colore per le regioni. Sono almeno 8 quelle in bilico, fra zona arancione e, in parte minore, la zona rossa. Secondo quanto annunciato dalla ministra per le Autonomie, Mariastella Gelmini, d’ora in poi i cambi avverranno dal lunedì e non più dalla domenica.

Stop alle aziende inadempienti

Alla videoconferenza dei leader Ue, il premier Mario Draghi ha affermato che le aziende che non rispettano gli impegni nelle consegne dei vaccini non dovrebbero essere scusate. Richiamando gli esempi del Regno Unito e degli Stati Uniti, che tengono per loro le dosi, Draghi ha chiesto perché l’Europa non possa fare altrettanto. Il presidente del Consiglio ha invitato i suo colleghi a guardare anche ad altre produzioni al di fuori dell’Unione europea e ha sollecitato un “approccio comune” sui test oltre a un “coordinamento” per l’autorizzazione all’export. Per rallentare la corsa delle mutazioni del virus, ha osservato, occorre aumentare le vaccinazioni. Per questo, secondo il premier, serve un’azione coordinata a livello europeo, rapida e trasparente.

“Entro l’estate vaccino al 70% degli europei”

“Siamo fiduciosi di poter raggiungere il nostro obiettivo a fine estate di vaccinare il 70% della popolazione europea adulta“, ha detto dal canto suo la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Si tratta di 255 milioni di cittadini dell’Unione – ha sottolineato – e se guardiamo ai dati previsti questo è un obiettivo che siamo certi di poter realizzare”.

Draghi: “Priorità alle prime dosi”

Nel corso del Consiglio europeo straordinario, Draghi ha sottolineato la possibilità di dare “priorità” alle prime dosi di vaccino, alla luce della recente letteratura scientifica. Anche l’Aifa potrebbe dare il via libera alla possibilità di somministrare un’unica dose ai soggetti che hanno già contratto il virus Sars-Cov-2 e hanno dunque sviluppato una certa quota di immunità.

Passaporto sanitario digitale

Al vertice dei capi di governo si sono fatti passi in avanti per ciò che riguarda il passaporto vaccinale. “Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino” e che sia “compatibile” nei diversi paesi europei, ha dichiarato al cancelliera tedesca Angela Merkel. “Ci aspettiamo che siano pronti per l’estate”, ha anche spiegato. Ma non succederà che non si possa viaggiare senza, ha aggiunto. “Questa è una decisione politica che non è stata presa”, ha sottolineato, ricordando che i bambini non possono ancora vaccinarsi contro il Covid.

Macron: “La Ue produrrà il suo vaccino”

Secondo il presidente della Francia, Emmanuel Macron, “l’Ue si doterà della capacità di produrre vaccini in modo più autonomo dalla fine dell’anno e in modo permanente, dal momento che sembra verosimile che dovremo vivere a lungo con questo virus”. “Dobbiamo trovare un equilibrio ed evitare che ciascun Paese abbia un suo sistema e dobbiamo lavorare a una certificazione vaccinale comune. Ci sono questioni sanitarie ma anche etiche e giuridiche su cui dobbiamo lavorare”, ha aggiunto Macron.

Regioni: i nuovi colori dal 1 marzo

Il Piemonte in fascia arancione, il Lazio e la Lombardia in bilico, così come la Puglia, le Marche e la Basilicata. Potrebbe andare in rosso la Campania, ma anche l’Emilia Romagna che ha già fatto entrare Bologna in “arancione scuro”. Questi, secondo un’anticipazione del Corriere della Sera, i nuovi colori delle nostre regioni dalla prossima settimana. I focolai causati dalle varianti del Covid 19 provocano l’innalzamento dell’Rt in molte parti d’Italia e sono diverse le Regioni che potrebbero cambiare colore. La bozza del nuovo Dpcm – il primo dell’era Draghi – sarà consegnata oggi ai governatori per essere messa a punto entro lunedì prossimo 1 marzo. Non porterà ad alcuna riapertura.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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