Al capezzale del grande malato: il Polo Nord. I cambiamenti climatici portati dal surriscaldamento della Terra stanno mettendo in serio pericolo, ogni anno di più, la stabilità dell’Artico, dei suoi meravigliosi iceberg, della sua fauna sempre più a rischio estinzione. Serve un sistema di monitoraggio più accurato per agire poi di conseguenza, a protezione dell’ambiente. E quindi, indirettamente, anche di noi stessi. Ecco perché in questi giorni un razzo vettore Soyuz ha lanciato in orbita il primo satellite russo dedicato alla sorveglianza climatica dell’Artico. Lo ha annunciato l’agenzia spaziale russa Roscosmos. Il lancio di Arktika-M – questo il nome del satellite “ecologico” – è avvenuto dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, grande Paese dell’Asia centrale.

Sorveglianza in qualsiasi condizione

Il sistema “Arktika”, fa sapere l’agenzia spaziale russa, “è concepito per sorvegliare dallo spazio il clima e l’ambiente nella regione artica.” Avrà bisogno, tuttavia, di non essere solo. Occorrono almeno due satelliti per svolgere appieno le funzioni richieste. Essi “forniranno una sorveglianza permanente, con ogni tempo, della superficie terrestre e dei mari dell’Oceano artico”, fa sapere Roscosmos.

Ma gas e petrolio fanno gola

Il presidente dell’agenzia spaziale, Dmitri Rogozin, ha detto che il lancio è stato di routine e il collegamento con il satellite è stato regolarmente stabilito, riporta online l’Ansa. Lo sfruttamento economico dell’Artico, in gran parte ancora ricoperto di ghiaccio malgrado il riscaldamento globale, è uno dei propositi strategici della Russia di Putin. L’Oceano artico nasconde risorse enormi, soprattutto di gas e petrolio, che la Russia già si contende con gli Stati Uniti, il Canada, la Danimarca (tramite la Groenlandia) e la Norvegia.

Un satellite anche per l’Amazzonia

Come in una gara a chi arriva prima, nelle stesse ore è stato lanciato dall’India il razzo Polar Satellite Launch Vehicle (PSLV-C51) dell’agenzia spaziale indiana. A bordo il primo satellite interamente progettato e realizzato dal Brasile, l’Amazonia-1. Si tratta di un satellite ottico di osservazione, fa sapere l’Indian Space Research Organisation (Isro). Fornirà dati sul monitoraggio dello stato di deforestazione nella regione amazzonica e un’analisi dell’agricoltura diversificata sul territorio brasiliano. Per l’Isro si tratta della prima missione di quest’anno. Il satellite è dotato di un sistema ottico in grado di catturare immagini con un’ampiezza di 850 chilometri per 60 metri di risoluzione. È quindi ottimizzato per osservare la copertura forestale nella nuvolosa regione amazzonica indipendentemente dal tempo meteorologico.