Si stringono i tempi per il varo del nuovo Dpcm anti Covid, il primo dell’era di Mario Draghi. Stamani 2 marzo a Palazzo Chigi la riunione della cabina di regia sulle misure da adottare. Al tavolo con il premier, i ministri e i rappresentanti del Cts (Comitato tecnico scientifico). In ballo ci sono questioni spinose come il nodo scuola. Il propagarsi sempre più rapido delle varianti (nel solo Piemonte rappresentano il 50% dei nuovi casi) complica tutto. Così c’è da capire se non sia troppo rischioso restare con la didattica in presenza anche soltanto parziale.

Aule sbarrate oppure no?

Il primo Dpcm Draghi entrerà in vigore sabato prossimo 6 marzo e durerà fino al 6 aprile. Significa che regole e divieti resteranno valide anche a Pasqua e Pasquetta (domenica 4 e lunedì 5 aprile). Proprio la scuola è l’argomento principale nel confronto, con il Cts che si è detto “preoccupato sull’andamento della patologia e dell’epidemia”. La chiusura delle scuole e il passaggio alla didattica a distanza nelle zone rosse del paese è di fatto già decisa. Ma alcuni governatori sostengono che chiudere solo gli istituti scolastici in zona rossa non sia sufficiente per frenare la corsa del virus spinto dalle nuove varianti. Ancora in dubbio la chiusura in zona arancione e gialla.

Zona rossa: parrucchieri chiusi

L’impianto del nuovo Dpcm, al di là della questione scuola, è ormai noto perché gli organi di stampa lo hanno anticipato. Ripercorriamolo, in attesa dell’approvazione formale. Chiudono barbieri e parrucchieri in zona rossa. È una delle novità nella bozza. “Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24”, tra parentesi però è riportato che dall’ “allegato 24 vengono eliminati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere” riporta Adnkronos.

Musei, cinema e teatri: la data del 27 marzo

Qualcosa, invece, si muove sul fronte degli spettacoli. A decorrere dal 27 marzo 2021, stando alla bozza del nuovo Dpcm Draghi, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto si potranno svolgere. Ma ad alcune precise condizioni. Solo, cioè, con posti a sedere preassegnati e distanziati. Si deve assicurare il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi.

Ristoranti, palestre e discoteche

Per il resto, stop agli spostamenti fra regioni (salvo motivi di necessità, lavoro o salute) ma scattano anche limitazioni ai movimenti all’interno di singoli territorio. Cresce infatti il numero delle mini zone rosse per parecchi comuni da Nord a Sud. Bar e ristoranti resteranno chiusi dopo le 18. Palestre e piscine restano chiuse. Discoteche chiuse anche in zona bianca, secondo la bozza. Piste e impianti di sci anch’essi chiusi fino al 6 aprile. Da ieri 1 marzo LombardiaMarche e Piemonte sono passate dal giallo all’arancione, mentre Molise e Basilicata da arancioni sono diventate rosse. In Umbria scompaiono le zone rosse e si conferma la fascia arancione. La Liguria torna gialla, esclusi Ventimiglia, Sanremo e Comuni limitrofi. E la Sardegna, prima in Italia, è passata in zona bianca.