Celebrazioni al Quirinale, oggi 8 marzo, per la Giornata internazionale delle donne. Si è svolta una cerimonia, alla presenza del presidente Sergio Mattarella e delle alte cariche dello Stato, tra le quali il premier Mario Draghi ed Elena Bonetti, ministra delle pari opportunità. La vicepresidente americana, Kamala Harris, e la premier neozelandese Jacinda Arden, interverranno invece alla plenaria del Parlamento europeo.
Manifestazioni sindacali
Intanto, rispondendo all’appello dell’associazione Non una di meno, l’Unione Sindacale di Base ha proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata di tutte le categorie pubbliche e private. Con esclusione della scuola e del trasporto pubblico locale. In aggiunta agli appuntamenti organizzati in tutta Italia, Usb ne organizza 4 direttamente collegati alle lotte e alle rivendicazioni delle donne nei posti di lavoro.
Un anno terribile
Il 2020 è stato un anno terribile per le donne. La pandemia di Covid ha avuto effetti ancora maggiori, con il crollo dell’occupazione e l’aumento dei femminicidi. Secondo i dati diffusi dall’Istat lo scorso mese, a dicembre l’occupazione è tornata a diminuire, interrompendo il trend positivo che tra luglio e novembre aveva portato a un recupero di 220 mila occupati. Il calo occupazionale – scrive l’istituto – è concentrato sulle donne e coinvolge sia i dipendenti sia gli autonomi.
La violenza sulle donne
Dati allarmanti anche per quanto riguarda la violenza sulle donne. Alcune delle quali costrette in casa – a causa dei vari periodi di lockdown e zone rosse – insieme a mariti e compagni violenti. Più in generale, stando ai dati dell’Istat, il 31,5% delle donne italiane ha subito nella vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Secondo quanto riporta il blog dell’Università di Padova (ilbolive.unipd.it), dei 91 femminicidi totali registrati nel 2020, 81 sono stati commessi in ambito familiare. Una percentuale altissima: vuol dire l’89% del totale.
Le donne sfruttate e il messaggio del Papa
Dell’universo femminile ha parlato anche Papa Francesco in questi giorni della sua visita storica in Iraq. Il pontefice (che oggi 8 marzo rientra a Roma) ha incontrato donne cristiane, yazide, musulmane. Accomunate da una vita difficile in questo Paese ferito dalle guerre e dal terrorismo. Nell’Iraq che, fino agli anni ’70 aveva visto un progredire dell’universo femminile con l’aumento della scolarizzazione e il diritto di voto conquistato negli anni ’80, da quarant’anni ha visto invece un deterioramento delle condizioni e dei diritti delle donne. L’irrompere del fondamentalismo islamico, con l’Isis, è solo l’ultima delle pagine che ha segnato per le donne un aumento della subalternità ai mariti, ai padri, ai fratelli. “Le madri consolano, confortano, danno vita – ha detto il pontefice -. E vorrei dire grazie di cuore a tutte le madri e le donne di questo Paese, donne coraggiose che continuano a donare vita nonostante i soprusi e le ferite. Che le donne siano rispettate e tutelate! Che vengano loro date attenzione e opportunità!”