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Le tre cascate più suggestive di Italia: un viaggio attraverso la voce segreta dell’acqua

Un itinerario per tornare a respirare

La segreta voce dell’acqua è ciò che da sempre, nella memoria più lontana, affascina il genere umano. L’acqua è eterna, c’è sempre stata. Prima che ogni cosa accadesse, prima che la natura perdesse la sua centralità; c’era e c’è. Scorre serena, ignara e saggia. Lei sa e tace. L’acqua sa e culla. L’acqua si arrabbia e genera spettacoli terrificanti. L’acqua, apparentemente così banale, così scontata, è in realtà il bene più prezioso che ci è stato concesso. E in un’epoca in cui la questione ambientale è tanto discussa, non si può non sottolineare l’importanza di un elemento così imprescindibile. Contaminare e inficiare il mare, un fiume, un torrente o una cascata, rappresenta un terribile sbaglio da cui difficilmente si torna indietro. Bisogna imparare ad amare e a rispettare la natura e tenere a mente che nemmeno un elemento eterno è indistruttibile.

L’unico modo per entrare in empatia, per evitare di ripetere l’errore, è conoscere. L’Italia è nota per i suoi splendidi scorci, per le bellezze naturali che da sempre la rendono una delle mete più ambite. In merito, non tutti sanno che il nostro Bel Paese possiede alcune delle cascate più suggestive del pianeta. Come raccontava Pablo Neruda nella sua Ode alla Cascata: «Non esiste niente di tanto fuggitivo, niente che canti come una cascata. Ahi sentila: ruggisce come una leonessa bianca, brilla come il fiore del fosforo, sogna come ciascuno dei tuoi sogni». Non lasciate dunque che queste meraviglie, che questo sogno resti solo un concetto, solo una fotografia: esploriamo e conosciamo le nostre ricchezze.

Le tre cascate più suggestive di Italia: un viaggio attraverso la voce segreta dell’acqua

Il nostro punto di partenza è l’Umbria; in una delle regioni più rigogliose e verdi della nazione si trova la più che famosa cascata delle Marmore. Bisogna fare un salto temporale di molti secoli addietro per conoscerne l’origine. Nacque per volere console romano Manio Curio Dentato; un’opera di ingegneria romana straordinaria che andava a veicolare le acque del Velino verso una discesa in tre salti. Oltre allo stupore generato dal primo impatto, c’è da rendere omaggio anche al parco che fa da cornice alla cascata e al suo scenario: un percorso lungo, quasi disegnato, tra Salici, Ontani, Lecci e il Pino d’Aleppo, nonché boschi incantati, dove vive e resiste una folta vegetazione, e anche la presenza di alcune tra le specie animali più rare.

 

A molti chilometri di distanza, in Valle d’Aosta, si trova invece la cascata di Lillaz, imperatrice del Parco Nazionale del Grande Paradiso. Il luogo perfetto per scoprire che oltre alla quotidianità, oltre ai pesanti edifici e alle strade affollate esiste un mondo naturale quasi incantato, pittoresco. Il luogo perfetto per tornare a respirare; sì perché nell’aria c’è il buono dell’odore della vegetazione e c’è la libertà dell’acqua, che in forma di piccole gocce, accarezza e culla. Il percorso parte dal villaggio di Lillaz; il sentiero che porta alla cascata è lineare, piacevole e sereno. Un percorso che sembra portare con sé un mantra: “con calma”. Quella calma che si tramuta in emozione quando poi, alla fine, ci si ritrova di fronte a una maestosa cascata di 150 metri di altezza che scorre in tre salti.

 

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Come non menzionare poi le cascate del Mulino? Situate nel cuore dell’Italia, nella maremma Toscana, le cascate del Mulino possiedono, oltre alla straordinaria capacità di lasciare a bocca aperta, delle proprietà benefiche interessanti. L’acqua delle cascate sgorga a una temperatura sempre costante di 37,5° ed è caratterizzata dal plancton termale, un elemento in grado di rigenerare la pelle e di darle nuova vita. La loro particolare conformazione ha attratto turisti da tutto il mondo: l’acqua scorre veloce e limpida e sovrasta con estrema semplicità le piscine naturali scavate dalla stessa cascata nella roccia calcarea. Le così dette Cascatelle sono un sogno, soprattutto di notte, quando la luce della luna riflette sull’acqua e genera scintillio e luminosità.

 

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«Improvvisamente, un giorno mi alzai presto e ti detti una cascata. Di tutto quello che esiste sopra la terra, pietre,
edifici, garofani, di tutto quello che vola nell’aria, nubi, uccelli, di tutto quello che esiste sotto la terra, minerali, morti, non esiste niente tanto fuggitivo, niente che canti come una cascata».
Ode alla cascata, Pablo Neruda.

Viviana Gaudino

Nata e cresciuta a Napoli, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne alla Federico II, si è trasferita a Roma dove ha studiato Editoria e Scrittura alla Sapienza e terminato il percorso con lode. La grande passione per i libri e la letteratura l'hanno spinta a portare avanti il progetto di entrare nel mondo dell’editoria e della comunicazione: ha infatti partecipato al master "Il lavoro editoriale", promosso dalla Scuola del libro di Roma, e a numerosi workshop improntati sulla stesura e la correzione di testi. Dopo svariate esperienze come Redattrice (Edipress - agenzia di stampa del Corriere dello Sport - TuttoSport - Italo - Auto.it - Classified - Il Tempo -, LaCooltura, Snap Italy, NapoliSport), Editor, supporto Ufficio Stampa e Social Media Manager, è approdata nella redazione interna Velvet Mag.

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