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Juve, sprofondo Champions: Cristiano Ronaldo verso l’addio?

Il campione rischia di non essere più funzionale al progetto bianconero

Si è rotto qualcosa. In casa Juve è tempo di meditare sulle scelte fatte e, forse, di cambiare molto. L’eliminazione in Champions League non è soltanto una beffa sportiva ma si porta dietro anche conseguenze economiche pesanti. Il bilancio è in rosso. Il club deve correre ai ripari in modo rigoroso per restare quel che è: la Juve famosa nel mondo.

Preoccupano i bilanci del club

Secondo quanto riporta il sito di SportMediaset, la dirigenza bianconera ha individuato nell’addio a Ronaldo il passo più importante per sistemare i bilanci societari. Era lui la perla che avrebbe dovuto far compiere il grande salto di qualità a un club che da troppo tempo non regna in Europa. Arrivato nell’estate del 2018, era l’incarnazione del giocatore che finalmente sarebbe riuscito a sfatare il tabù europeo. Ma CR7, nelle sue tre stagioni alla Juve, è uscito dalla Champions ai quarti il primo anno e agli ottavi negli ultimi due.

Il futuro di CR7

Un bilancio oggettivamente negativo. Non dipende soltanto da CR7, naturalmente. Adesso però in casa bianconera si fanno i conti sulla differenza tra quanto speso e i risultati sul campo. Il contratto del portoghese scade nel 2022 e costa alla Juventus poco più di 54 milioni all’anno. Una cifra non più sostenibile se si pensa che anche i più prestigiosi club europei sono stati costretti a rivedere i conti nell’anno del Covid. È molto probabile, riporta ancora SportMediaset, che la strategia bianconera sia quella di monetizzare la sua cessione, per una cifra vicina ai 60 milioni, e risparmiare i tanti soldi dell’ingaggio. Le possibilità non sono molte. Quella di cui si è più parlato è il Psg, che potrebbe tentare la carta CR7 nel caso in cui Messi dovesse restare al Barcellona. Voci spagnole parlano di un possibile ritorno al Manchester United, con la possibilità di inserire Pogba nella trattativa. Ma tutto dipende dalla volontà di Ronaldo. È lui che potrebbe anche decidere, a 36 anni, di chiudere la sua straordinaria carriera. Dove? Per esempio a Miami.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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