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Pasqua in lockdown: tutta Italia sarà zona rossa dal 3 al 5 aprile. Draghi: “Misure adeguate, col vaccino ne usciremo”

"Grazie agli italiani per l'infinta pazienza" ha detto il premier al centro di Fiumicino

AGGIORNAMENTO ORE 15:20 – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha visitato il centro di vaccinazione di Fiumicino (Roma). “Il governo ha adottato misure adeguate“. “Grazie agli italiani per l’infinta pazienza“. Sul vaccino AstraZeneca il premier ha dichiarato: “Il parere dell’Aifa sul blocco del lotto del vaccino di AstraZeneca (avvenuto ieri 11 marzo, ndr.)” è in vista di “esaminare i casi sospetti”. Ma “qualunque sia la decisione dell’Ema, la campagna vaccinale proseguirà con intensità“. Dalla pandemia “ne usciremo” col vaccino. A tutti “chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il presidente della Repubblica”, ha sottolineato Draghi. “Abbiamo ricevuto 7,9 milioni di dosi, contiamo di vaccinare non solo negli ospedali, nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi: arriveremo a 500mila vaccini al giorno“. “Questo governo vi accompagnerà con forza” ha quindi affermato rivolto a medici e operatori sanitari.

 

Dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa. Compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. Questa l’intenzione del governo secondo quanto emerge dalla riunione con Regioni ed Enti Locali. Dalla zona rossa nazionale saranno esentate le regioni che in quel momento si troveranno in zona bianca (attualmente solo la Sardegna). Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, avrebbe ribadito, tra le nuove misure, che nei giorni 3, 4 e 5 aprile, per le festività di Pasqua, “disponiamo di una zona rossa di carattere nazionale, naturalmente eccetto le regioni in zona bianca”.

Regole fino al 6 aprile

Le nuove misure restrittive anti-Covid all’esame del governo saranno valide dal 15 marzo al 6 aprile in base a un decreto legge, secondo quanto trapelato dalla riunione. Un’ipotesi di lavoro sarebbe quella di far passare in arancione le regioni ancora in area gialla, per gestire il periodo oggetto del decreto legge. Lo avrebbero affermato i membri del Cts durante l’incontro.

Regioni da gialle ad arancioni

“Nelle prossime settimane, dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle vengono portate in arancione – avrebbe proposto anche il ministro Speranza -. E si rende più tempestivo l’ingresso in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250/100mila verranno inserite nell’area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del Ministro della Salute”. Si prevede, inoltre, la facoltà per le regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa. Quando l’incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti nella settimana oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive. Questa è un’altra delle proposte di nuove misure restrittive che Speranza avrebbe presentato alle regioni.

Spostamenti nello stesso Comune

Dal 15 marzo al 2 aprile, e il 6 aprile, nelle Regioni arancioni “è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno” tra le 5 e le 22. “E nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. Lo si legge, riporta l’Ansa, nello schema di decreto legge sottoposto dal governo alle Regioni. Lo spostamento non è consentito nelle zone rosse.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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