Cosa succede se le regole del genere horror vengono applicate al sistema scolastico del nostro paese? Lo racconta Andrea Tomaselli nel suo film Zooschool, ora disponibile su Amazon Prime Video, distribuito da Direct to Digital.

Zooschool è il primo social-horror del cinema indie italiano. Siamo di fronte a un film di genere ma anche ad un film di denuncia. Un intreccio possibile proprio grazie alla libertà concessa da un progetto low-budget, slegato da logiche di mercato ed emblema di un modo alternativo di far cinema. Tomaselli indaga il sistema-gabbia della scuola di oggi utilizzando i codici dell’horror e lasciando che il contesto assuma le sembianze di uno zoo. Così l’orrore deforma ma svela anche, spingendo la narrazione oltre i limiti del verosimile, come nei film a cui il regista si è ispirato. Titoli come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Petri, Ken Parkdi Larry Clark, Caché – Niente da nascondere di Haneke.

«Così come accade in quei film, l’obiettivo è quello di raccontare un microcosmo ad alto valore simbolico, un mondo dove situazioni eccezionali, diventano denunce di tendenze terribili quanto sotterranee, profezie indicibili» racconta Andrea Tomaselli«Io credo che l’organismo scuola sia un organismo malato. E credo sia indispensabile che il cinema, come la letteratura, inizino a denunciare questa malattia. Finché si continuerà a dare della scuola una versione cinematografica conciliante, tramite il genere della commedia o delle fiction tv, non si starà facendo altro che anestetizzare le tante ferite. Qui la strategia dell’ignoranza e del consenso ammorba il luogo che più di ogni altro dovrebbe formare i cittadini».

Sinossi del film

Sono le 14. Un altro giorno di scuola è finito. Gli allievi tornano a casa. Un docente, in preda a un raptus scatenato dal licenziamento, si introduce nell’edificio per dare fuoco ad alcuni documenti. Prima che il disastro si compia, torniamo indietro nel tempo. Conosciamo allora una galleria di personaggi che hanno smarrito la propria umanità: ormai assomigliano ad animali così pericolosi che è meglio osservarli da dietro le sbarre di una gabbia. Una Dirigente pronta a sacrificare ogni principio educativo agli interessi economici dell’istituto; la sua più stretta collaboratrice che strumentalizza il potere per sfogare i propri istinti sadici; un docente di educazione fisica che ricatta un alunno per ottenere favori sessuali; una professoressa che paga, col proprio collasso mentale, le assurde condizioni di lavoro a cui è costretta dal precariato.

Zooschool: un modo alternativo di fare cinema 

Finanziato da una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo, Zooschool nasce da un progetto produttivo preciso, attraverso un sistema di co-producers. Cast artistico e troupe tecnica si sono impegnati come parte attiva nel film quantificando il loro lavoro in una quota percentuale di proprietà del film stesso e del conseguente utile. La selezione delle idee e il risultato finale dipendono dunque da una collaborazione creativa e interattiva, distante per natura dal processo tipico delle produzioni a budget elevato. In ultima fase è subentrata la società di distribuzione internazionale Direct to Digital, nata nel 2020 durante il lockdown, proprio con l’obiettivo di valorizzare il ciclo vitale di prodotti audiovisivi sfuggiti al mercato. Con Zooschool, ora disponibile su Amazon Prime Video, la società abbraccia ancora una volta un progetto indipendente di valore, distribuendo cortometraggi, film e documentari sulle piattaforme digitali.