È ancora vivo l’applauso scrosciante che ha suscitato una delle sue ultime esposizione fotografiche dal titolo The people I like. Una raccolta di oltre 200 ritratti laddove Gastel – nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera come fotografo – ha raccontato l’anima dei sui soggetti. I like nasce esattamente dallo scatto. Da quel momento di seduzione che intercorre tra il soggetto ed il fotografo. Attraverso il ritratto vi è il racconto di uno sguardo interpretato dall’artista, il quale quest’ultimo si presenta dinanzi al soggetto non come specchio ma filtro, laddove tutte le emozioni vengono rielaborate da Gastel ed impresse sulla carta fotografica.

Era un promettente settembre del 2020, un mese ancora molto sofferente per la dura battaglia contro il Coronavirus, che tuttora persiste nel nostro Paese. E Gastel – esattamente in quel periodo – ha presentato la Mostra dal titolo The people I like tra gli spazi del Maxxi, il cui maestro si è cimentato nel ritratto, fotografando nel corso della sua carriera volti noti dello spettacolo, della politica e dello sport. Da Tiziano Ferro a Vasco Rossi. Da Barack Obama a Marco Pannella, da Bebe Vio all’attrice Elisabetta Ferrari.

Un progetto fotografico che ha tracciato una carriera incredibile ma che oggi segna anche il ricordo di un uomo che ha fatto dell’eleganza uno stile di vita, dell’esistenza un istante eterno. In queste ore, decide di post, fotografie e parole d’affetto esprimono con grande dolore la scomparsa del noto fotografo e poeta Giovanni Gastel. L’artista di fama internazionale è morto sabato 13 marzo a Milano, per complicazioni legate al Coronavirus. Aveva appena compiuto 65 anni e in tanti, adesso sui social, stanno pubblicando le foto che Giovanni Gastel aveva scattato loro.

Un’uscita di scena, la sua, non prevista, che ha lasciato tutti in una profonda tristezza in un pomeriggio di marzo; tra l’attesa e la speranza del vaccino contro il Covid e un altro inevitabile periodo da “zona rossa”. Oggi, amici, conoscenti e gran parte del mondo dello spettacolo ricordano l’artista che aveva fatto dell’immagine fotografica una sequenza poetica con messaggi d’affetto. E anche noi di Velvet Mag vogliamo celebrare la sua grande e unica interpretazione artistica con una dichiarazione che non molto tempo fa ci ha rilasciato durante un’intervista esclusiva. “Penso che la poesia sia una lente attraverso la quale è possibile guardare al mondo, alla vita. Poi quell’angolazione, quella poetica, ricade necessariamente su tutte le operazioni creative a cui ti dai”.

La carriera

Giovanni Gastel era il nipote di Luchino Visconti e uno dei fotografi internazionali più apprezzati. La sua carriera è decollata tra gli anni ’80 e ’90 con campagne pubblicitarie per prestigiose case di moda come Trussardi, Krizia, Ferragamo, Versace, Missoni e tante altre. Negli anni ’90 parte per Parigi e lavora con Dior, Guerlain e Nina Ricci. Ma è nel 2000 che Gastel esplora la sua arte fotografica nel ritratto. Una selezione di 200 fotografie ha riempito nel 2020 gli spazi del Museo del Maxxi di Roma. Di quel bianco e nero dei sui ritratti, a noi rimane oggi la gratitudine di averlo conosciuto. Di aver osservato le foto attraverso i suoi occhi e letto le sue poesie emozionandoci, e di esserci resi conto che no, non eravamo ancora pronti.