Donatella Rettore è certamente una delle identità simbolo di quello che possiamo definire il pop italiano. Nata a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, nel 1955, è stata una delle protagoniste indiscusse della scena musicale degli anni ’80. In realtà la sua carriera discografica inizia nel 1973, salvo poi uscire con il primo album di inediti “Ogni giorno si cantano canzoni d’amore” nel 1975. Come detto però l’apice della sua esperienza nel mondo della musica viene raggiunto dal 1980 in poi. Proprio durante il suddetto anno Donatella Rettore pubblica Kobra, uno dei suoi singoli più celebri ed amati. In questo periodo la sua celebrità raggiunge vette altissime, arrivando addirittura ad essere interprete vocale delle parole scritte in musica da Elton John.

Recentemente Donatella Rettore è tornata a calcare uno dei palchi più ambiti, cioè quello dell’Ariston di Sanremo. Dopo le 4 apparizioni da concorrente tra il 1974 ed il 1994, questa volta la cantante ha affiancato La Rappresentante di Lista nella serata delle cover: la canzone scelta per questa esibizione è stata Splendido Splendente. Tornata dunque sotto i riflettori dopo diversi anni, la Rettore si è recentemente raccontata in un’intervista rilasciata al Corriere.

I consigli dei più grandi

Tra le righe di questo interessantissimo botta e risposta tra il giornalista e Donatella Rettore è stato qualche aneddoto interessante. Ad esempio, la cantante ha ammesso: “Sono nata artista, non potevo essere altro. Se non fosse esistita la discografia avrei fatto l’artista di strada“.

Ma ciò che colpisce di più sono certamente i consigli ricevuti da cantautori del calibro di Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Il primo, collaborando per una serie di concerti con una giovanissima Rettore, le suggerì: “Non mollare, vai avanti, le difficoltà fanno parte del nostro lavoro. E ricorda: non puoi piacere a tutti”. Dall’eclettico artista romano invece ricevette uno sprint motivazionale: “Scrivi senza pudore, senza pensare. Non ti far fregare da quelli che dicono che la donna è sesso debole”.

Insomma, se Donatella Rettore oggi è quel che è, lo deve soprattutto a sé stessa. Ma i consigli ricevuti da “mostri sacri” della musica italiana come quelli appena citati non possono che averla aiutata.

 

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