Non ci sono allentamenti in vista. L’Italia resta blindata contro il Coronavirus e le regioni devono fare i conti con le misure restrittive del governo. Con oggi 19 marzo, venerdì, il ministro della Salute dovrebbe firmare le nuove ordinanze per disciplinare le restrizioni a partire dalla prossima settimana. Dunque possibili nuovi colori – zona rossa e arancione – per alcuni territori. Toscana e Valle d’Aosta rischiano. Soprattutto la prima, che potrebbe aggiungersi alle attuali 10 regioni in zona rossa.
Il caso Toscana
In Toscana sono soprattutto le province di Arezzo e Grosseto a indicare valori preoccupanti. In attesa del report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, il governatore Eugenio Giani commenta l’aumento dei contagi ma con cautela auspica una conferma: “Ce lo aspettavamo: siamo a 246 contagi su 100mila abitanti quindi sotto la soglia di 250, la Toscana quindi può pensare, ragionevolmente, di rimanere in zona arancione anche per la settimana prossima”. L’intento adesso è di andare avanti “con il metodo che ormai usiamo da quattro settimane”. Ossia “ritagliando la zona rossa per quelle aree di livello provinciale in cui si supera” quella soglia.
Territori in bilico
Altre regioni a rischio sono appunto Valle d’Aosta, Calabria e Liguria. In quest’ultima la situazione è peggiorata solo nell’ultima settimana: non si sarebbero però rilevati 250 casi ogni 100mila abitanti – elemento discriminante per l’assegnazione della zona rossa – e l’impatto sugli ospedali resta relativamente basso. Tuttavia nelle ultime ore l’indice di contagio Rt è decisamente sopra il valore di 1,5. In Calabria e Liguria, invece, i dati non sembrano cresciuti in maniera allarmante rispetto alle precedenti settimane.
Campania, Molise e Sardegna
Le uniche regioni a essere “rosse” già da due settimane sono Campania e Molise: quest’ultima potrebbe sperare nel passo verso l’arancione. Si è verificato infatti un lieve abbassamento dei contagi anche se nella stessa regione in queste ore la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive, rispetto al totale di quelli disponibili, si attesta al 44% a fronte del 37% della percentuale nazionale. Dovrebbe invece restare invariata la situazione della Sardegna ma, a causa di un leggero peggioramento, si corre sul filo del rasoio della fascia bianca.
Il picco del Covid entro fine mese?
In generale, però, le cifre non sono confortanti. In attesa del picco dell’epidemia – previsto entro fine mese – dall’inizio di questa settimana sono state registrate 1.710 vittime. I dati dell’ultimo bollettino parlano di 24.935 contagiati in 24 ore mentre il tasso di positività è del 7%, in aumento di 0,8 punti (353.737 i tamponi molecolari). Sono 3.333 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 249. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 26.694 persone, con un incremento di 177 unità.