Venerdì 19 marzo. Torna la festa del papà. L’appuntamento fornisce come ogni anno l’opportunità per omaggiare tutti i padri con un regalo, un pensiero o una frase di auguri speciale. Questo succede in Italia e in pochi altri Paesi, perché nel resto del mondo la ricorrenza cade in realtà in date diverse. La festa del papà si tiene in Italia il 19 marzo per ragioni religiose. Lo stesso avviene in altre nazioni di tradizione cattolica, tra cui Spagna, Portogallo, Andorra e Bolivia. La scelta dipende dal fatto che in questa data la Chiesa cattolica festeggia il giorno di San Giuseppe, che, in qualità di padre putativo di Gesù, simboleggia la figura paterna.
San Giuseppe, all’origine della ricorrenza
Secondo i libri di storia, il culto di San Giuseppe cominciò a essere celebrato con intensità nell’anno 1030 grazie ad alcuni monaci benedettini. Il culto del santo, visto come archetipo del padre, fu poi accresciuto nei secoli da vari papi, che progressivamente lo estesero a tutta la Chiesa nel 1621, per volere di Gregorio XV. Oggi la festa del papà è stata ormai spogliata del suo significato religioso ed è diventata a tutti gli effetti una ricorrenza civile. Tuttavia, fino al 1977 San Giuseppe rientrava nel conteggio dei giorni festivi, salvo poi diventare un normale giorno feriale, come sancito dalla legge italiana.
Le frittelle della tradizione
La festa è abbinata dunque a secoli di tradizione culturale oltreché religiosa. E non manca quella culinaria. Fra le tradizioni di cucina più amate in Italia ci sono infatti i dolci per la festa di San Giuseppe, la festa del papà del 19 marzo. Sono i bignè fritti nel Lazio, le zeppole napoletane e in altre regioni meridionali, le raviole a Bologna, le sfince in Sicilia. Tante varianti, nel ripieno che classicamente è crema pasticcera ma può essere anche ricotta, fritte o nella versione light al forno, forme diverse ma origine simile.
Una celebrazione mondiale
La festa del papà si celebra in diversi angoli del globo, ma con date che cambiano da un luogo all’altro. Un elenco esaustivo sarebbe forse impossibile, ma qualche esempio possiamo farlo. Nel continente americano e nei paesi anglosassoni, tra cui Stati Uniti e Regno Unito, la festa del papà si tiene la terza domenica di giugno. Lo stesso calendario viene seguito da India, Sudafrica, Senegal, Paesi Bassi, Grecia, Francia, Cina e Giappone. In Scandinavia la ricorrenza ha luogo la seconda domenica di novembre, a eccezione che in Danimarca, dove si celebra il 5 giugno insieme alla festa della Costituzione. In Russia l’appuntamento è fissato invece il 23 febbraio, in quello che viene definito il “Giorno dei difensori della patria”.
Biglietti e cioccolatini
Negli Stati Uniti la ricorrenza è legata all’iniziativa di una giovane donna, Sonora Smart Dood. Mentre ascoltava un sermone in chiesa, nel giorno della festa della mamma, le venne l’idea di una simile giornata dedicata ai padri. Così avvenne: il 19 giugno 1910 fu festeggiato il primo Father’s Day. Fu il Presidente Lyndon B. Johnson, nel 1966, a proclamare la festa del papà festa nazionale, da festeggiare ogni terza domenica di giugno. In Francia, Olanda, nei paesi anglosassoni, in Ungheria e Perù, la Festa del papà si celebra invece la terza domenica di giugno. Come in Italia, è tradizione che i figli facciano un piccolo regalo al genitore: un dolce, i cioccolatini, un pensierino o un biglietto d’auguri.
Ma non solo…
Alcuni Paesi dell’Asia, come Giappone, India, Malesia e Singapore, condividono l’abitudine del mondo anglosassone di festeggiare la terza domenica di giugno. In Germania, la festa del papà coincide con il giorno dell’Ascensione (40 giorni dopo Pasqua) e un modo particolare di essere festeggiata. Si chiama Männertag o Herrentag, che significa “giorno degli uomini”, una ricorrenza che si celebra con un tour nei pub o birrerie, gite in bicicletta allietate da bevande alcoliche.