Saturnino Manfredi, ben più noto a tutti come Nino Manfredi, è stato uno dei volti più importanti della commedia italiana. Nato il 22 marzo 1921, avrebbe compiuto oggi esattamente 100 anni. Recentemente è andato in onda In arte Nino, il film che ne ripercorre la storia, interpretato dal talentuoso Elio Germano. Attore, regista, sceneggiatore, artista a tutto tondo, rientra a pieno titolo in quel novero ristretto dei maestri della commedia nostrana. Insieme a Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e Alberto Sordi è infatti divenuto simbolo del genere, esportando la nostra cultura al di fuori dei confini italiani.

Definito da Dino Risi come “l’orologiaio” per via della sua precisione, Nino Manfredi era altresì noto per la preparazione costante dietro ogni suo lavoro. Un tratto, questo, che lo avrebbe invece differenziato da un altro grande nome, suo illustre collega. Stiamo parlando proprio di Alberto Sordi, con il quale sembra che non corressero buoni rapporti.

Nino Manfredi compie 100 anni: un talento innato e coltivato

Dinanzi a questi nomi, che hanno lasciato un solco indelebile nella nostra cultura, non si può fare altro che chinare il capo in segno di riverenza. Tanto più oggi, in occasione del centenario di Nino Manfredi. Genio eclettico, ha dimostrato il proprio talento in diversi ambiti artistici. In possesso di una grande predisposizione alla musica, grazie alla quale riuscì a suonare il banjo da lui stesso costruito, si distinse per la sua grande disciplina. Nel 1945, infatti, portò a termine il percorso presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, che gli consentì di avere una preparazione importante.

Tra le commedie di Dino Risi (ricordiamo Il gaucho), quelle di Ettore Scola (come non citare C’eravamo tanto amati), passando per Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, Nino Manfredi dimostrò il suo talento innato. Un talento che, come lui stesso ha sempre precisato, è stato coltivato, allenato e preparato. In tal senso, questo tratto lo distinse molto dalla figura di Alberto Sordi, con il quale, proprio a causa delle parole dell’artista ciociaro, sembrerebbe che i rapporti si fossero incrinati.

Nino Manfredi e il litigio con Alberto Sordi che mise fine al loro rapporto

Era il 1968. La pellicola di Ettore Scola, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, aveva riunito i due immensi talenti della commedia all’italiana. Tuttavia, un’intervista successiva di Nino Manfredi, in merito a quell’esperienza, mise fine per sempre al loro rapporto. Chiamato a rispondere ad alcune domande del regista e critico cinematografico Michele Spagnoli, il comico ciociaro si espresse così su Alberto Sordi: “È un talento naturale che, però, non ha educato. Sordi non può fare altro che se stesso, non ha mai fatto altro in vita sua ed è per questo che oggi è finito!  Io quando facevo Ponzio Pilato cercavo di “essere” Ponzio Pilato, ma Sordi chi cerca di essere quando recita?” Il suo intervento si chiuse, poi, con una stoccata finale nella quale ammise: “Sordi è un personaggio, io sono un attore, perché faccio tanti personaggi“.

Stando a quanto dichiarato da Nino Manfredi nell’intervista, tra loro ormai i rapporti si erano definitivamente incrinati. Il tutto avrebbe avuto luogo proprio sul set del film di Ettore Scola, che segnò la fine della loro collaborazione. È innegabile tuttavia che, qualsiasi cosa sia successa, i due fossero massima espressione di un talento indiscusso. E, in occasione del centenario dell’artista ciociaro, abbiamo deciso di ricordarlo attraverso questo retroscena.