Quel 25 marzo dell’anno 1300 Dante intraprese il suo viaggio immaginifico e letterario, ma anche poetico, politico e spirituale nell’aldilà ultraterreno, con la composizione della Divina Commedia. E oggi, 25 marzo 2021, l’Italia celebra il Dantedì, nel settimo centenario dalla morte dell’Alighieri (14 settembre 1321). Non un giovedì come un altro, dunque, quello odierno. Bensì una giornata nell’esclusivo onore del poeta fiorentino, padre nobile dell’Italia unita. Così come l’Inghilterra ha un giorno dedicato a Shakespeare, o la Germania uno a Goethe e la Spagna uno per Cervantes, anche il nostro Paese ha quello per il “sovrano” di tutti i nostri poeti. Ma non, per favore, un “Dante day”! Un Dantedì. In italiano e con più forza.

In diretta dal Quirinale

Per festeggiarlo potremo assistere oggi in diretta su Rai Uno, dalle 19:10, alla lettura del XXV Canto del Paradiso che Roberto Benigni farà al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dante – ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini – ci insegna anche ad avere fiducia e credo che per quest’anno dovremo avere in mente davvero l’ultimo viaggio dell’Inferno ‘e quindi uscimmo a riveder le stelle'”.

Gli eventi per i 700 anni

Il Dantedì è stato istituito nel 2020 dalla Presidenza del Consiglio: il Comitato per le celebrazioni ha finanziato circa 100 iniziative e patrocinato più di 400 eventi, lungo tutto il corso di quest’anno. Sul sito web del ministero della Cultura è disponibile un ricco palinsesto di iniziative, in continuo aggiornamento. Alla portata di tutti coloro che, nonostante la pandemia, vorranno celebrare Dante Alighieri. La Rai ha messo in piedi una serie di iniziative che, a partire dal Dantedì, si snoderanno per tutto l’anno nei palinsesti di tutte le reti radio e tv.

Barbero spiega il Dante politico

Su Rai1, dopo la diretta di Benigni dal Quirinale, Dante torna in terza serata con il documentario Dante e il potere con una lezione del professor Alessandro Barbero in un luogo assolutamente eccezionale: il Complesso monumentale di Santa Croce, a Firenze. A fianco della basilica che Dante vide nascere dalle prime fondamenta nel 1294. E a un passo dalla sua statua a lui dedicata nella piazza, e nel luogo dove il cenotafio ne attende le spoglie da collocare accanto a quelle di Michelangelo, Machiavelli e Galileo.

La rivoluzione della lingua “volgare”

Rai Tre, sempre questa sera, ripropone la lettura di Roberto Benigni de Il Quinto dell’Inferno (ore 21.20). Trasmessa in diretta su Rai Uno il 29 novembre 2007, la recita incentrata sul Canto V con al centro la passione tra Paolo e Francesca, quella dell’amor “ch’a nullo amato amar perdona“, fu allora un successo televisivo da oltre 10 milioni di telespettatori. A seguire L’Italia di Dante, una discussione in studio tra Corrado Augias e Aldo Cazzullo, intervistati da Giorgio Zanchini. Si racconterà la vera, grande rivoluzione di poeta: aver intuito che elevare il volgare a lingua letteraria voleva dire mettere in gioco uno strumento in grado di unificare un Paese.

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