Oggi compie la bellezza di 81 anni una delle icone assolute della musica nostrana. Non ce ne voglia il resto del panorama artistico italiano, ma Mina, nella sua lunghissima carriera, ha dimostrato di avere una predisposizione ed una naturalezza senza eguali, con un timbro di voce realmente unico in tutto il mondo. Per capire la sua grandezza vi basti pensare al suo disco d’esordio, pubblicato nel 1960, cioè “Tintarella di luna“. Oggi, a distanza di 60 anni, le parole della canzone che da il titolo al 33 giri (e scritte per Mina da Franco Migliacci) fanno senz’altro parte della cultura popolare: è sostanzialmente impossibile non conoscerne almeno l’incipit.

Parliamo peraltro di un fenomeno assoluto, capace di vendere qualcosa come 200 milioni tra LP e singoli, con pochissimi eguali a livello numerico in Italia. Ridurre l’amore per Mina esclusivamente a quello del pubblico però sarebbe oltremodo sbagliato. Anche il parco di colleghi si accorse subito delle sue potenzialità. Uno dei primi successi di Mina ad esempio è La canzone di Marinella scritta da Fabrizio De André e poi interpretata ed incisa anche da egli stesso. In un’intervista di repertorio Faber disse: “Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all’avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore”.

Mina, orgoglio italiano

Sempre per rendere l’idea dell’apprezzamento che La Tigre di Cremona ha ricevuto in carriera, non possiamo evitare di raccontarvi un paio di aneddoti che affiancano Mina a Frank Sinatra. Alla fine degli anni 60 infatti The Voice cercò di convincere la cantante a partecipare ad alcuni show in America al fianco di Dean Martin. La giovane artista italiana rifiutò, visto il suo terrore per i viaggi in aereo.

Non contento, Frank Sinatra provò nuovamente a convincere Mina ad intraprendere una sfavillante carriera negli Stati Uniti. Era il 1973 e la voce di My way e Strangers in the night chiese alla cantante italiana di diventare letteralmente la sua erede, con tanto di investitura pubblica. Mina avrebbe avuto il compito di rendere immortale la voce di Sinatra, ormai vicino al ritiro dalle scene, continuando a cantare le sue parole. Anche in questo caso, dopo alcuni incontri avvenuti a New York, decise di rifiutare l’offerta e tornare in patria.

Insomma, Mina è stata ed è una grande della musica italiana ed internazionale. Ma ciò che è lo deve solo e soltanto a se stessa e alla sua voce. Anzi, oggettivamente, viste le “occasioni perse” avrebbe potuto fare ancora meglio. Non importa, ce la teniamo volentieri stretta in Italia: tanti auguri Mina!

 

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