Un uomo del Medioevo, immerso nel suo tempo, ma capace di trascendere la sua epoca e parlare anche a noi, oggi. Dante e il rapporto con gli antenati, Dante e la politica, Dante esule, Dante e l’amore. Sono molte e ricche le sfaccettature, i punti di vista e gli approcci a un personaggio così complesso – padre nobile della nostra lingua e dell’Italia unita con secoli di anticipo – che lo storico Alessandro Barbero adotta per avvicinarsi a questo gigante.

Un racconto appassionante

È l’anno del settimo centenario dalla morte dell’Alighieri (lo scorso 25 marzo si è celebrato il Dantedì, giornata a lui dedicata) e Laterza propone ai lettori il volume Dante col quale Alessandro Barbero sta riscuotendo in un clamoroso successo di pubblico. Sono già diverse le traduzioni in varie lingue straniere per un’opera divulgativa di un ottimo narratore che però si basa, solidamente, su fonti storico-scientifiche di prim’ordine. Egli stesso è un grande esperto di Medioevo, professore all’Università del Piemonte Orientale.

Questo il Dante che Barbero ci racconta in pagine di vivida bellezza: l’uomo su cui, per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che su qualunque altro uomo di quell’epoca. E che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia.

Immersi in un romanzo giallo

Alessandro Barbero segue Dante nella sua adolescenza. Era il figlio d’un usuraio che sogna di appartenere al mondo dei nobili e dei letterati. Nei corridoi oscuri della politica, dove gli ideali si infrangono davanti alla realtà meschina degli odi di partito e della corruzione dilagante. Ma anche nei suoi vagabondaggi da esiliato che scopre l’incredibile varietà dell’Italia del Trecento. Fra metropoli commerciali e corti cavalleresche. Il libro affronta anche le lacune e i silenzi che rendono incerta la la ricostruzione di interi periodi della vita dell’Alighieri. E presenta gli argomenti pro e contro le diverse ipotesi e permettendo a chi legge di farsi una propria idea. Come quando il lettore di un romanzo giallo è invitato a gareggiare con il detective arrivare per proprio conto a una conclusione.