Stanotte, ovvero alle 2 del mattino di domenica 28 marzo, scatterà quella che potrebbe essere l’ultima ora legale in Italia. Le lancette andranno posizionate in avanti di un’ora, alle 3. Nella mattina di domenica dormiremo un’ora in meno ma avremo un’ora di luce naturale in più. Per molti dispositivi elettronici come smartphone, pc e tablet l’aggiornamento avverrà in modo automatico.
Il 2021 potrebbe però essere l’ultimo anno del passaggio. Nel 2018 il Parlamento europeo ha infatti approvato una risoluzione con la quale si invitavano i Paesi membri dell’Unione europea a decidere entro quest’anno se mantenere o meno il consueto cambio orario. Sono gli Stati membri dell’Unione che hanno il compito e il diritto di decidere il proprio fuso orario. In Italia l’ora legale è in vigore dal 1966. In precedenza era stata usata per la prima volta cinquant’anni prima, nel 1916. Dopo essere stata abolita e riconfermata diverse volte, è stata definitivamente adottata dal nostro Paese con una legge del 1965. Quello era infatti un periodo storico in cui il fabbisogno energetico aumentava di continuo.
Lo scopo dell’introduzione per metà anno dell’ora legale è proprio quello di consentire un risparmio energetico. Questo grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. Cosa che avviene “regalando” alla giornata un’ora di luce solare in più tramite lo spostare in avanti le lancette dell’orologio. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.
Si consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7 del mattino. D’estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera. Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ogni anno stima il risparmio consentito dall’adozione dell’ora legale. Si calcola che tra il 2004 e il 2012 il meccanismo dell’ora legale abbia consentito all’Italia un risparmio di oltre 6 miliardi di kilowattora. Il che significa una minore spesa per l’illuminazione pari a 900 milioni di euro. Un risparmio che, rispetto al fabbisogno energetico totale dell’Italia, non è particolarmente significativo, anche se rappresenta pur sempre un vantaggio.
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